In questâepoca di dis-umanitĂ ove assistiamo e viviamo quotidianamente storie e narrazioni di violenza e di ingiustizia sociale, dove sembra che lâumanitĂ stia percorrendo una deriva assurda e pericolosa, accadono quegli episodi che ci ricordano chi siamo e cosa desideriamo per la nostra vita e quella degli altri e che i concetti di giustizia sociale e di solidarietĂ ancora permangono nel nostro essere e vengono fuori con prepotente veemenza a testimoniare la civiltĂ che sempre dovrebbe caratterizzare il nostro essere umani.
Ieri, 18 novembre, a Battipaglia, presso lâI.I.S. âBesta Gloriosiâ ha preso lâavvio il primo step di unâiniziativa promossa dal Lionâs Club Eboli-Battipaglia Host in collaborazione con lâamministrazione comunale di CittĂ e alcune scuole e associazioni del territorio, finalizzata alla creazione di un GIARDINO DEI GIUSTI dellâUMANITAâ nella prossima primavera 2025.
Ha inaugurato questa iniziativa la commossa testimonianza di Vito Fiorino, che nel naufragio di un barcone di migranti, nella triste alba del 3 ottobre 2013, soccorse e salvĂČ 47 persone al largo di Lampedusa in Sicilia e per questo gli Ăš stato conferito il riconoscimento di GIUSTO DELLâUMANITAâ dalla OnLus GARIWO di Milano.
Dopo i saluti introduttivi di Carmen Miranda, Dirigente scolastica, Pietro Cerullo, assessore del Comune di Battipaglia e di Silvana Rocco presidente del Club Lions Eboli Battipaglia Host, Vito Fiorino Ăš stato âabbracciatoâ dalla calorosa accoglienza degli studenti con i quali, il pescatore e falegname di Lampedusa, ha dialogato sui temi della indifferenza, del destino e dellâamore, invitando i ragazzi a riflettere su questi grandi concetti esistenziali dellâUomo.
Gli chiedo cosa ricorda con particolare nitidezza di quella tragica giornata e quale valore ha aggiunto alla sua vita quellâesperienza.
Mentre Ăš in viaggio verso altre mete, a portare la sua testimonianza, Fiorino mi scrive: âricordo di essermi sentito tanto impaurito e impotente di fronte a quelle urla e braccia che mi chiedevano aiuto. Ma subito Ăš prevalsa la luciditĂ e lâimmediatezza di portare aiuto, di salvare quante piĂč persone.
In quel momento non ho pensato a sanzioni, vedevo solo una persona che avrei potuto essere io. Dentro di me Ăš stato sempre forte il valore di aiutare persone deboli o bisognose dâaiuto, io che sono stato un migrante degli anni â50. Da quel momento la mia vita Ăš cambiata, sicuramente in meglio, con tanto desiderio di esserci e di non mollare finchĂ© avrĂČ salute per farlo.â
Prossimi appuntamenti il 9 e 10 dicembre, con gli studenti di altre scuole e con due percorsi preparatori allâinaugurazione del Giardino dei Giusti in primavera, qui a Battipaglia: lâinaugurazione della mostra fotografica âI loro sguardi e i nostriâ del fotografo Roberto Carta, presso il salotto comunale di Battipaglia alla presenza di Vito Fiorino e del prof. Paolo Apolito, giĂ docente di antropologia culturale dellâUNISA; la presentazione del libro di Sara Carbone âStephen Bantu Biko. Un testamento di speranza.â
Queste attivitĂ proposte agli studenti â ci spiega la prof.ssa Silvana Rocco, hanno lo scopo non solo di far conoscere lâumanitĂ dei due testimoni (Stephen Bantu Biko e Vito Fiorino), ma di infondere in essi sentimenti di giustizia e di eguaglianza attraverso messaggi di solidarietĂ e di contrasto allâindifferenza verso chi soffre e vive nel bisogno; ed Ăš stato emozionante e commovente vedere gli studenti abbracciare Vito alla fine dellâincontro.