(Adnkronos) – "E' il momento di agire, prendere la proposta e ribaltarla. E' adesso o mai più. Sono arrivate dichiarazioni" dal mondo farmaceutico che invitano ad agire "adesso o per l'Europa è la fine sull'innovazione. L'Europa sta giocando con il fuoco nel settore più innovativo al mondo". Così Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, questa mattina alla Camera partecipando all'incontro dedicato alla nuova legislazione farmaceutica Ue. Per Cattani "è il momento di svoltare in maniera completa e decisa sulle legislazioni farmaceutiche. Era il 27 marzo del 2022 – ricorda – quando il Governo italiano mandò un position paper brutale alla Commissione europea" evidenziando che, come per il green e l'automotive, "si partiva da posizioni ideologiche che non tenevano contro degli impatti industriali. Il mondo è cambiato nel 2020 – ricorda il numero uno di Farmindustria – farmaci e vaccini sono diventati innovazione grazie all'industria che ha ricercato e ha collaborato con l'università per sviluppare i vaccini, ma soprattutto li ha prodotti in miliardi di dosi in tutto il mondo, mettendo a fattore comune capacità industriale. E' stata una complessità enorme". Sulla questione brevettuale, "dicevamo anni fa di intervenire sull'Intellectual Property – chiarisce Cattani – Gli Stati Uniti hanno dato un messaggio fortissimo all'Europa e la Cina sta aprendo le braccia con 600 miliardi in 10 anni, proprietà intellettuale allungata e disponibilità di competenze. Ci stiamo confrontando con scale e dimensioni enormi, ma abbiamo una grandissima ricchezza che è innanzitutto un Governo che dà la direzione in maniera positiva e costruttiva e fa sentire la sua voce e ha alzato la testa in Europa. C'è tanto ancora da fare, ma la direzione è assolutamente quella giusta". Nel dettaglio, sottolinea il presidente di Farmindustria, "è stato recepito un regolamento sulla ricerca clinica che era lì da 10 anni, e per questo ringrazio il ministro Schillaci. Oggi abbiamo un gap con la Spagna che dobbiamo colmare, quindi c'è da correre per semplificare, essere ancora più attrattivi sulla ricerca, ma nel frattempo sono cambiate anche tante cose: questo settore è diventato il primo per occupazione qualificata, per crescita della produzione e crescita dell'export. Chi guarda le statistiche sa che a gennaio-febbraio l'export dell'industria farmaceutica è cresciuto del 31-32%. Tutto il resto, purtroppo, è quasi negativo". Quanto al payback, "non piace a nessuno – evidenzia Cattani – Va gestito, armonizzato per stabilizzare e mettere tutto in una logica di investimento anche nella ricerca, un valore aggiunto ulteriore al Paese, ma serve una visione, il coraggio di fare queste riforme, altrimenti saremo imbrigliati agli schemi del passato. Dobbiamo aiutare questo cambiamento epocale grazie ai dati, alla capacità di misurare il valore di un intervento sanitario, della prevenzione, della chirurgia, di un farmaco, di un vaccino, oltre la clinica, cosa che l'industria fa già da anni". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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