Mi trovavo a Tor di Quinto (Roma), in quella tipica attesa condivisa da familiari di candidati impegnati in concorsi per l’Arma. Dopo il primo pensiero dedicato al buon esito della prova di mio fratello, il secondo era inevitabilmente quello di trovare un degno luogo per pranzare. Considerando che ero a Roma, e conoscendo bene le complicazioni legate a traffico e parcheggi, mi affido a Google Maps, sperando nella fortuna. Tra diverse opzioni, una cattura subito la mia attenzione: il ristorante Il Baiardo, piacevolmente isolato e immerso in un’atmosfera sorprendentemente tranquilla, vicino a un club sportivo dedicato al padel, all’equitazione e alla palestra. Lo confesso, in un primo momento ero scettico: spesso la ristorazione nei club sportivi è solo un complemento e non il fulcro dell’esperienza. Felicemente, questa volta mi sbagliavo.
Sin dall’ingresso, l’accoglienza si è rivelata così calorosa e genuina che avrebbe reso gustosa persino una pietanza scaduta e surgelata ripetutamente—ma non temete, qui le proposte sono tutt’altro che scadute. Non posso poi tralasciare il piacevole stupore per aver incrociato, discretamente seduto poco distante, un noto personaggio pubblico italiano, di cui per ovvie ragioni di privacy non farò il nome.
Il pranzo si apre con un antipasto davvero invitante: delicate polpettine di zucchine accompagnate da una salsa tzatziki leggera e saporita, seguite da straordinarie polpettine di coda alla vaccinara—un vero trionfo di gusto e tradizione romana.
Vedendoci apprezzare sinceramente, il gentilissimo gestore, Francesco, ci ha deliziato ulteriormente offrendoci una generosa porzione di timballo, assolutamente squisito.
Il primo piatto consigliato dallo staff è stato un’ottima scelta: tonnarelli con guanciale croccante e carciofi fritti. Il contrasto perfetto tra la croccante sapidità del guanciale e dei carciofi e la morbidezza avvolgente della pasta era talmente seducente che per un istante ho seriamente pensato di trasferirmi stabilmente a Roma Nord.
Abbiamo concluso questa esperienza culinaria con una cheesecake al caramello salato, perfetto equilibrio tra dolcezza e sapidità, e un caloroso saluto a uno staff che ci ha coccolato magistralmente.
Peccato che io abbia ormai superato il limite d’età per partecipare ai concorsi dell’Arma: avrei volentieri inoltrato una raffica di domande soltanto per avere un’ottima scusa per tornare qui. Ma, quando si vive un’esperienza così positiva, non serve davvero alcun pretesto per concedersi il piacere di una replica.