Come noto, la Salernitana con ogni probabilità disputerà gli spareggi per mantenere la categoria nelle date del 15 e 20 giugno. Ma non è la prima volta che la coda della regular season si protrae fino alla seconda metà di giugno, quando i tifosi solitamente vivono un periodo sabatico e l’attenzione, più che al campo da gioco, è rivolta solitamente a conoscere il nome del nuovo allenatore, all’ascolto delle voci sui possibili acquisti e delle dichiarazioni dei presidenti sugli obiettivi della stagione successiva.
Ci soffermeremo sugli spareggi avvenuti nella seconda metà di giugno perché nel calcio italiano nella prima metà di questo mese gli spareggi non costituiscono un evento eccezionale. Sebbene occorre rimarcare che negli ultimi venti anni vi sia stata una tendenza ad iniziare i campionati sempre più presto nel periodo estivo e conseguentemente a terminarli prima, i tifosi più attempati potranno ricordare lo spareggio per non retrocedere in serie C tra Salernitana e Cosenza che si svolse a Pescara il 26 giugno 1991, purtroppo con esito negativo per i granata a causa del gol del cosentino Marulla nei tempi supplementari. In quell’occasione ben sette-otttomila tifosi della Bersagliera affollarono lo stadio “Adriatico”, a fronte di circa quattromila cosentini.
Con lieto fine terminarono invece gli spareggi playoff per salire dalla C alla B nel giugno del 1994. Il 16 giugno 1994, davanti a trentaseimila spettatori, si disputò all’Arechi la semifinale di ritorno dei playoff Salernitana-Lodigiani che vide i granata vincenti per 4 a 0 con reti di Fresi, doppietta di Pisano e gol finale di De Silvestro. La partita si sarebbe dovuta disputare quattro giorni prima, ovvero il 12 giugno, ma in quella data, sebbene il match avesse avuto inizio, fu interrotto dall’arbitro al 24’ del primo tempo per un interminabile nubifragio che causò l’impraticabilità del terreno di gioco. Per la cronaca, la Salernitana aveva pareggiato la partita di andata allo stadio “Olimpico” di Roma per 1 a 1 il 5 di giugno, solo sei giorni dopo la drammatica scomparsa di Agostino Di Bartolomei, che i tifosi granata – giunti in circa tredicimila – ricordarono con lo striscione “guidaci ancora Ago”.
Detta vittoria garantì alla squadra di Delio Rossi la qualificazione alla finale, che si disputò allo stadio “San Paolo” di Napoli, oggi “Maradona”, il 22 giugno 1994. La Salernitana, accompagnata da circa ventitremila tifosi, vinse per 3 a 0 con doppietta di Tudisco e rete di Breda che assicurarono il ritorno nella serie cadetta dopo tre anni di purgatorio in serie C.
Tutte e tre le partite evidenziate sono accomunate da ritardi rispetto a quando erano state calendarizzate. Lo spareggio Salernitana Cosenza si sarebbe dovuto disputare tre giorni prima, ovvero domenica 23 giugno, ma la Lega ebbe problemi ad individuare uno stadio che potesse accogliere entrambe le tifoserie senza importanti rischi di ordine pubblico. Quando sciolse la riserva era ormai tardi per la disputa nel giorno programmato quindi fu fissata per il mercoledì successivo. Invece per quanto concerne Salernitana Lodigliani, come detto la partita fu rinviata per impraticabilità di campo. Anche la finale playoff del 1994 era programmata per data anteriore ma spostata per due volte, prima per il descritto spostamento della semifinale e poi ancora di un paio di giorni per l’individuazione dello stadio che avrebbe potuto ospitare il match. Nei giorni che precedevano la scelta, in città si erano instaurate due “correnti di pensiero”, una che auspicava si giocasse a Napoli per garantire il maggior numero di tifosi granata e l’altra che riteneva invece che i napoletani tifassero per i propri conprovinciali e si auguravano pertanto che si giocasse altrove. Alla fine, sebbene effettivamente i tifosi locali (non numerosi) appoggiarono la squadra stabiese, la scelta del San Paolo consentì a tantissimi tifosi granata di festeggiare nel grande stadio del capoluogo regionale l’agognato salto di categoria.