La sconfitta di Marassi con due gol di scarto ha gettato nello sconforto la tifoseria granata. Ma occorre ricercare morale ed entusiasmo affinchè il pubblico dell’Arechi si rechi nel principe degli stadi con lo spirito giusto per spingere gli undici calciatori in maglia granata a realizzare l’impresa.
Innanzitutto occorre ricordare che, diversamente da ciò che quasi sempre accade nelle partite che si giocano nell’arco di 180 minuti, alla Salernitana due gol servirebbero non per andare ai tempi supplementari ma per guadagnarsi al 90esimo l’agognata salvezza. Quindi, per acquisire coraggio e speranza, ricorriamo ad una fictio ed immaginiamo di aver perso solo 1-0 nella partita di andata e che, pertanto, ora occorrono due gol in più dell’avversario. Segnare alla Sampdoria gli stessi gol che la squadra ligure ha inflitto alla Salernitana all’andata significherebbe garantirsi la salvezza senza passare per l’inferno dei tempi supplementari.
Nel ricercare altri elementi che possano infondere alla splendida torcida granata speranza, non si può non rilevare che durante la gestione Marino, nelle sole 6 partite in cui il tecnico siciliano ha seduto sulla panchina durante la regular season, per ben tre volte la Salernitana ha vinto con due gol di scarto. Ciò è avvenuto due volte in casa, ovvero in occasione del 3-1 nei confronti del Cosenza e nel 2-0 contro il Mantova, e una volta fuori casa quando i granata espugnarono il Tombolato di Cittadella garantendosi l’accesso ai playout contro il Frosinone che poi, per i noti fattacci, sono diventati contro la squadra genovese.
Guardando in casa sampdoriana, i blucerchiati hanno perso con due o più gol di scarto quattro volte nel corso della stagione, precisamente nella partita interna contro il Frosinone, quando i genovesi furono sconfitti per 3-0, e nelle tre partite esterne contro Spezia, Pisa e Sassuolo quando i liguri persero rispettivamente 2-0, 3-0 e 5-1.
Dunque, occorre mettere da parte pessimismo e lamentele, sebbene queste ultime motivate, e far sentire il supporto alla squadra granata incutendo timore agli avversari, considerando che, se la Salernitana dovesse segnare un gol, l’Arechi diverrebbe una bolgia mentre i giocatori della Sampdoria sentirebbero immediatamente riaffiorare i fantasmi del recente passato ed andrebbero in difficoltà psicologica.
E sarebbe errato se, in risposta a queste considerazioni, si replicasse che è inutile illudersi tanto l’arbitro alla fine favorirà la Sampdoria. Abbiamo visto come a Genova arbitro e var siano stati imparziali. Ora è il momento di riempire l’Arechi e far sentire il fiato sul collo sia agli avversari che alla squadra arbitrale. E si provi ad immaginare lo stato d’animo e la festa allo stadio se alle 22,30 di domenica sera la Bersagliera dovesse essere salva. Rassegnarsi sin da ora non appartiene al popolo granata, abituato da sempre alla sofferenza ed alle avversità.
Il calcio d’altra parte ci ha abituato a ben altri ribaltoni, perché non credere in questo? La Sampdoria ha enormi limiti e, se è vero che altrettanti li ha palesati la Salernitana nel corso dell’annata, sappiamo bene come il fattore Arechi può fare la differenza. Senza scomodare paragoni con partite della storia del calcio che prevedevano un’andata ed un ritorno, guardando in casa granata, chi l’avrebbe mai detto al 72esimo di quell’Avellino-Salernitana del 15 ottobre 2017 sul 2-0 in favore degli irpini che la partita sarebbe terminata con la vittoria dei granata? Macte Animo!