Importantissima notizia per i tifosi, non divulgata perché evidentemente non gradita alle società di calcio. Queste ultime dovranno obbligatoriamente “ospitare” nei propri Consigli di Amministrazione almeno tre membri della tifoseria.
Vi è una norma del decreto legislativo del 28/02/2021 n. 36 che impone alle società sportive professionistiche la costituzione di un organo che provvede alla tutela degli interessi specifici dei tifosi. L’entrata in vigore di tale norma è stata differita più volte perché osteggiata dai parlamentari Claudio Lotito ed Adriano Galliani ma pare che l’ultima proroga accordata – che prevede l’entrata in vigore al 31.12.2027 – debba essere l’ultima. Da tale data le società sportive avranno sei mesi di tempo per adeguarsi alla nuova normativa.
Detta norma prevista dal comma 7 dell’art. 13 del predetto decreto recita testualmente: “Negli atti costitutivi delle societa’ sportive professionistiche e’ prevista la costituzione di un organo consultivo che provvede, con pareri obbligatori ma non vincolanti, alla tutela degli interessi specifici dei tifosi. L’organo e’ formato da non meno di tre e non piu’ di cinque membri, eletti ogni tre anni dagli abbonati alla societa’ sportiva, con sistema elettronico, secondo le disposizioni di un apposito regolamento approvato dal consiglio di amministrazione della stessa societa’, che deve stabilire regole in materia di riservatezza e indicare le cause di ineleggibilita’ e di decadenza, tra le quali, in ogni caso, l’emissione nei confronti del tifoso di uno dei provvedimenti previsti dall’articolo 6 della legge 13dicembre 1989, n. 401, o dal codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre2011, n. 159, ovvero di un provvedimento di condanna, anche con sentenza non definitiva, per reati commessi in occasione o a causa di manifestazioni sportive. Sono fatti salvi gli effetti dell’eventuale riabilitazione o della dichiarazione di cessazione degli effetti pregiudizievoli ai sensi dell’articolo 6, comma 8-bis, della citata legge n. 401 del 1989. L’organo consultivo elegge tra i propri membri il presidente, che puo’ assistere alle assemblee dei soci. Le societa’ sportive professionistiche adeguano il proprio assetto societario alle disposizioni del presente comma entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto”.
Dunque tale organo, denominato la consulta, composto da tifosi, potrà partecipare ai Consigli di Amministrazione delle società ed esprimere il proprio parere in merito ad ogni argomento di discussione che possa riguardare la tutela degli interessi specifici dei tifosi. Il parere però non sarà vincolante. L’organo sarà composto da un minimo di tre ad un massimo di cinque rappresentanti della tifoseria, eletti ogni tre anni dagli abbonati.
L’argomento è stato trattato da Filomeno Rocco Fimmanò – neo direttore generale e sportivo della Pro Vercelli, laureato in giurisprudenza e dottorando di ricerca, autore di numerosi pubblicazioni scientifiche sullo sport, in possesso di licenza di direttore sportivo rilasciata dalla Figc e con recentissimi trascorsi alla Salernitana con il ruolo di membro dell’area scouting – nel testo “Il Diritto del Calcio”, a cura di Francesco Fimmanò. Nel capitolo dedicato alle Società di Calcio ed i Gruppi, Filomeno Rocco Fimmanò evidenzia, tra l’altro, come si tratti “del fenomeno in crescita dell’instaurazione di forme di dialogo e di interazione tra il management dell’impresa e gli stakeholders portatori di interessi non finanziari…La consulta a sua volta elegge tra i propri membri il presidente, il quale può assistere alla assemblea dei soci anche quando discute di temi che non riguardano la sua funzione…”.
Occorre sottolineare che in Italia, ai continui fallimenti di diverse società sportive italiane sia seguita una rivoluzione (in senso sportivo-economico) a livello di proprietà, con l’aumento progressivo di investitori stranieri (soprattutto americani) nei club di Serie A, B e persino Serie C. Realtà che non hanno a cuore né conoscono la storia e la tradizione delle piazze italiane. In questo senso l’Organo consultivo, unica voce dei tifosi all’interno delle società, più che un’opportunità di crescita per i club e la realtà del nostro calcio, è stato visto come una seria minaccia allo sviluppo indipendente delle società di calcio. Lo dimostra il fatto che il provvedimento legislativo doveva entrare in vigore nel 2019. Il covid ne ha spostato l’attuazione al 2020, poi – sempre su pressione delle società – è stato rimandato al 2021 e al 2022, quando Claudio Lotito è diventato senatore. È stato proprio il proprietario biancoceleste, insieme all’amico e anch’egli senatore Adriano Galliani, a chiedere prima il rinvio della votazione al 2023, poi addirittura al luglio del 2024.
Durante i lavori sul Decreto Milleproroghe del 2025 vi era stata una sospensione in commissione Affari Costituzionali del Senato, proprio per gli attriti interni alla maggioranza sulla proroga della consulta dei tifosi.
L’emendamento di Forza Italia sull’applicazione della norma mirava a un rinvio della misura fino al 31 dicembre 2028, con il parere favorevole del Governo e dei relatori di Fratelli d’Italia e Fi, rispettivamente Costanzo Della Porta e Mario Occhiuto.
Alla proposta si è messa di traverso la Lega, con la relatrice Daisy Pirovano che, facendo leva sul parere del ministero dell’Economia guidato da Giancarlo Giorgetti, aveva chiesto uno slittamento a fine 2026, minacciando anche di lasciare i lavori.
La mediazione è stata raggiunta grazie all’intervento del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, con un rinvio dell’entrata in vigore del provvedimento di due anni, fino al 2027.
La norma sulla consulta dei tifosi voluta dalla Lega è un tentativo di avvicinare la gestione delle società professionistiche del calcio italiano al modello di “partecipazione popolare” consolidato da anni nel Regno Unito, Germania e Spagna, pur con sistemi diversi.
Nella Federcalcio tedesca, ad esempio, le società sportive hanno conservato la struttura di associazione di persone delle origini e nonostante le modifiche introdotte negli ultimi anni, rimangono per la quasi totalità controllate dagli associati, attraverso le le “Eingetragener Verein“.
Si tratta di associazioni registrate a uno speciale albo che hanno una finalità sociale e in seconda battuta economica, garantendo il reinvestimento dei profitti.
Oltre a svolgere un ruolo di controllo delle società, gli associati hanno diritto a candidarsi a qualsiasi carica all’interno dell’associazione e del club, a partecipare all’elezione dei propri rappresentanti e a definire le strategie di gestione sportiva.
Nel Regno Unito il coinvolgimento attivo dei tifosi nei club ha la forma, invece, dei “Supporters’ Trust”, delle organizzazioni no-profit democratiche dei sostenitori, che possono così incidere sulla gestione delle proprie squadre, anche con il supporto del Governo.
Sono oltre 140 i “Supporters’ Trust” britannici, buona parte affiliati a società di calcio, ma presenti anche nel rugby, e in un centinaio di casi detengono anche azioni delle società che sostengono.