Dopo anni di impegno rigoroso e appassionato, la dirigente Ornella Pellegrino lascia la guida dell’Istituto Alberghiero, realtà d’eccellenza nella formazione professionale e nella preparazione all’inserimento nel mondo del lavoro.
Un esempio eloquente dell’impegno educativo dell’Alberghiero è rappresentato dalla sezione attiva all’interno del carcere di Fuorni, dove, proprio quest’anno, un gruppo di detenute ha conseguito il diploma. Un traguardo che sottolinea il valore educativo della scuola e la funzione rieducativa della pena, ribadendo il diritto universale alla speranza e alla rinascita.
Le parole della preside
Durante la cerimonia di saluto organizzata dai docenti, la dirigente Pellegrino ha condiviso riflessioni toccanti:
“La mia esperienza alla guida di questo istituto alberghiero all’interno della casa circondariale è stata una delle più significative e gratificanti della mia carriera. Ogni giorno vedo la prova che l’istruzione, quando è infusa di umanità, empatia e una profonda convinzione del potenziale umano di ogni individuo, può davvero cambiare il mondo, un piatto alla volta, una vita alla volta, un libro alla volta.”
La dirigente ha poi sottolineato l’importanza del percorso educativo intrapreso:
“Non si tratta solo di insegnare tecniche culinarie o di sala, ma di ricostruire vite, infondere speranza e riaffermare l’umanità di chi ha perso la libertà. I nostri studenti non sono numeri, ma persone che condividono esperienze e timori in un contesto basato su rispetto, fiducia e assenza di giudizio. Ogni errore diventa occasione di crescita, ogni collaborazione è un tassello di successo.”
Il contributo dei docenti
Tra gli insegnanti che lasciano il servizio insieme alla dirigente, si ricordano con stima: Lucia Perrotta, Rosanna Vuolo, Claudia D’Ascoli, Eliana Elefante, Francesco D’Arco, Maria Rosaria Nastri, Stefania Di Florio e Lia Trimarchi.
Un ringraziamento speciale è stato rivolto anche al prof. Napoli, responsabile della sede carceraria, e alla direttrice del carcere Gabriella Niccoli e a Mariella Daniele, presenza discreta ma imprescindibile, considerata l’ombra e l’anima della Preside in pensione.
Un’aula dove si respira il cambiamento
La prof.ssa Filomena Monaco, commissario esterno di lingua inglese, ha raccontato così la sua esperienza:
“In questi ragazzi ho visto dignità e voglia di futuro. È stata un’esperienza che porterò con me sotto la pelle, non solo come docente, ma come persona. In quell’aula, il silenzio non era vuoto: era carico di rispetto, consapevolezza, attese. Per molti studenti è stata la prima volta in cui hanno ricevuto un riconoscimento, ascoltati senza giudizi. Alla fine degli esami, il sentimento dominante era uno: la gratitudine.”
Le ha fatto eco il prof. Matteo Cantarella, commissario esterno di italiano, sottolineando:
“Queste esperienze rappresentano anche il riscatto della dignità della classe docente, spesso mortificata da una burocrazia opprimente. Ma è grazie a contesti come questi che la scuola ritrova il suo senso profondo.”
I numeri del successo
Nella sezione femminile, l’ultima nata nella sede carceraria grazie alla volontà della dirigente, si sono diplomate 5 alunne della classe V sez. C. Nella sezione maschile, a media sicurezza, hanno terminato il ciclo 5 studenti della V sez. A. A presiedere la commissione d’esame, il prof. Antonio Battaglia.
Un’esperienza educativa profonda, intensa, che continua a seminare speranza e trasformazione, sotto il segno della scuola come ponte tra detenzione e reinserimento.