I Cantieri dell’Immaginario
Istituzione Sinfonica Abruzzese
Presenta
QUANDO IL ROCK
METTE IL FRAC
Orchestra dell’ Istituzione Sinfonica Abruzzese
Arrangiatore e direttore
Roberto Molinelli
Info.: L’Aquila, venerdì 11 luglio – Scalinata di San Bernardino – ore 21, 30 www.ciaotickets.com botteghino 348 5247096
Roberto Molinelli: Quando il rock mette il frac
Venerdì 11 luglio, alle ore 21, 30, l’Istituzione Sinfonica Abruzzese, sarà ospite de’ I Cantieri dell’Immaginario, per il primo dei due concerti ai piedi della Scalinata della cattedrale di San Bernardino in L’Aquila. Debutto del neo eletto Presidente dell’ISA Alberto Mazzocco, con questo progetto che fa da preludio alla serata del Cinquantenario dell’ orchestra
La magia della musica attraverso l’incontro tra generi e strumenti diversi, dove gli strumenti classici si trasformano inaspettatamente per dare voce agli evergreen del rock. Dal “rock” dei Carmina Burana, ha inizio un affascinante viaggio attraverso i grandi nomi del rock: Elvis Presley, The Rolling Stones, Metallica, Pink Floyd, Led Zeppelin, Europe e Queen arrangiati con un più ampio e sinfonico respiro, conservando inalterate le caratteristiche ritmiche ed espressive delle composizioni originali. “Quando il rock mette il frac”, che sarà il primo appuntamento con l’orchestra Sinfonica abruzzese, venerdì 11 luglio a L’ Aquila, alle ore 21,30 ai piedi della scalinata della chiesa di San Bernardino, parte dall’idea di Roberto Molinelli di riscrivere e reinterpretare per orchestra sinfonica le pagine più rappresentative della musica rock, genere che ha costituito l’espressione musicale egemone per il mondo anglosassone e per l’Occidente nel suo complesso nella seconda metà del Novecento. Una serata ospite del cartellone de’ I cantieri dell’immaginario realizzato da Leonardo De Amicis e che porta quale titolo “Oltre l’identità”, all’insegna del rock, in una versione assolutamente inedita e di insospettabile forza espressiva, adatta agli spettatori di ogni età e agli amanti della musica in tutte le sue forme. “L’eclettico Roberto Molinelli – ha dichiarato il neo-eletto Presidente dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese Alberto Mazzocco – sarà alla guida dell’ Orchestra dell’ISA che sposa perfettamente il tema che il Maestro De Amicis ha inteso porre in esergo al cartellone de’ I Cantieri dell’immaginario, “Oltre l’identità”. La musica, più di ogni altra arte, è il luogo della chiamata a raccolta dei sensi e delle anime affini, in grado di suscitare per canali sottilissimi la potenza dell’entusiasmo condiviso e dell’immedesimazione in un sentimento profondo e non effimero. Forte della sua seduzione sui precordi irrazionali e sensitivi, essa agisce come un magnete di riconoscimento e, quindi, si presenterebbe, oggi come sempre, in qualità di supremo elemento unificante e tonificante. E’ questo il messaggio che l’Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese, insieme al Maestro Molinelli vuol offrire, ovvero quello del cambiamento e del musicista totale, di un tempo, cioè quale è il nostro ove i musicisti devono aprirsi a tutto tondo alla conoscenza e, possibilmente, anche alla prassi, di tutti i sistemi armonici e contrappuntistici, di tutte le forme musicali, anche quelle cristallizzate in generi, di tutte le esperienze sonore delle etnie dei popoli; quindi, di un musicista e di un pubblico che possieda la storia della musica, accanto alla storia delle musiche. Dopo la mia nomina a Presidente sto incontrando “The dark side of the moon”, per dirla con i Pink floyd, cari al Maestro Molinelli, dell’istituzione, tra cui qualche giorno fa, proprio i professori d’orchestra. Il ritrovarmi in mezzo a loro è stata un’emozione grande, poiché da semplice appassionato e fruitore mi sono trovato catapultato nel ruolo di legale rappresentante con onore ed onere, nell’anno del Cinquantenario, che celebreremo con un concerto, sempre ospite della scalinata di San Bernardino il 17 luglio. Ricercare e ritrovare l’armonia tra le diverse individualità delle varie istituzioni aquilane, tutte creature dell’indimendicato Avvocato Nino Carloni, è il primo target del mio mandato, in modo da affrontare tutti insieme con più forza e passione l’anno che vedrà L’Aquila capitale della Cultura”.
Il programma allestito dal Maestro Roberto Molinelli, in doppia veste di direttore ed arrangiatore, spazierà dal medioevo sospetto dei Carmina Burana di Carl Orff, un Medio Evo moderno che si presenta musicalmente con il violino diabolico dell’Histoire du soldat di Stravinskij, o il grottesco della Marcia dell’Amore delle tre melarance di Prokofiev: una caricatura, ma seria, un’ironia, ma carica d’ammirazione, un gioco, ma carico d’impegno, che viene maggiormente resa brillante in versione rock, per quindi ascoltare una delle più belle melodie di Elvis Presley, Unchained Melody. Si passerà, poi, ai Led Zeppelin di Stairway To Heaven, considerato il brano più celebre della band, nato su un arpeggio di chitarra acustica, ideato da Jimmy Page. La canzone si sviluppò, indi, come una suite molto più complessa, composta di diversi momenti musicali per armonia e intensità, che verrà accoppiata a Kashmir alla base del sound dello storico gruppo. Passaggio ai Deep Purple di Smoke on the Water, che racconta un episodio realmente accaduto a Montreux nel 1971, quando verso la fine di un concerto di Frank Zappa and the Mothers of Invention uno spettatore sparò un razzo segnaletico che incendiò il Casinò. Ben cinque i titoli per schizzare un vero e proprio portrait dei Rolling Stones, Sympathy for the devil, Angie, Paint it black, Ruby Tuesday e Satisfaction, titoli attraverso i quali si è sempre apprezzato una band tra le maggiori espressioni di quella miscela tra rock e blues che è l’evoluzione del rock & roll anni cinquanta, da loro rivisitato in chiave più dura con ritmi lascivi, canto aggressivo e continui riferimenti a disordini sociopolitici, sesso e droghe. Riflettori poi, sui Pink Floyd, dei quali ascolteremo i diversi classici, Shine on you crazy diamond, Another brick in the wall, The great gig in the sky, Money, The trial, Run like hell , ultima suite presa nel suo complesso è forse la cosa migliore dei Pink Floyd da The Dark Side of the Moon in poi, mentalmente post-psichedelici, risuonano eterei come mai hanno fatto prima con la chitarra che tesse cambi tonali insoliti e raggiunge una integrazione completa e struggente col vissuto. Giro di boa della serata con l’energia dei Queen, per raccontare i drammi interiori di Freddy Mercury riproposto con tutta la forza dei suoi testi, passando per Bohemian rhapsody, The show must go on, Bycicle race e We are the champions, punto di non ritorno di un gruppo di musicisti che fino a quel momento sembravano muoversi nei solchi di un rock convenzionale, declinato in direzione di un glam dai riff roboanti e da qualche pausa pianistica. Non mancheranno le sonorità dei Metallica, con Nothing else matters il brano che più spiazzò i fan della prima ora abituati a un sound ben più aggressivo e diretto da parte di James Hetfield ed Enter Sandman, costruita su una scala pentatonica, con il riff principale che utilizza note in modo eolico, dando un senso di tensione e oscurità. Finale affidato a The final countdown, degli Europe pezzo che ha aperto la via alla scena scandinava che soprattutto al giorno d’oggi è la vera e propria spina dorsale di tutto l’ hard rock melodico ed affini, che ha traghettato diverse generazioni alla scoperta della melodia legata a questo genere.