Intelligenza artificiale in ambito sanitario: la proposta degli studenti di Ingegneria della “Federico II” di Napoli dopo la “sfida” lanciata dall’azienda aversana Kiranet
A tre mesi dalla “sfida” lanciata agli studenti di Ingegneria Gestionale dell’Università “Federico II” di Napoli dall’azienda Kiranet di Aversa (Caserta), è arrivata la proposta formulata dal gruppo di lavoro universitario. Proseguono le attività inserite nel programma di eventi organizzati per celebrare il ventennale dell’azienda guidata dai fratelli Raffaele e Alessio Chianese.
L’ultima iniziativa, organizzata nei dettagli per conto di Kiranet dalla Junior Process Engineer Clelia Di Nardo, dopo i seminari tenuti con gli studenti di informatica dell’Isiss Osvaldo Conti e del Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di Aversa, ha riguardato gli iscritti al corso di Strategia ed Imprenditorialità tenuto dal professore Pierluigi Rippa agli studenti del secondo anno della Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale alla Federico II.
Gli allievi, divisi in gruppi, hanno lavorato per proporre soluzioni innovative alle sfide lanciate da alcune aziende selezionate in maniera accurata, utilizzando metodologie avanzate di gestione dell’innovazione, strategia d’impresa e sviluppo startup.
Kiranet ha stimolato gli studenti su un tema attuale e interessante: l’Intelligenza artificiale in ambito sanitario. Il gruppo impegnato nella “sfida” ha realizzato uno studio di fattibilità tecnico-economica: creare una nuova business unit dedicata all’Intelligenza artificiale applicata alla Sanità, con particolare focus sui Clinical Decision Support System (CDSS). Il lavoro è stato svolto con il supporto diretto dell’azienda, che ha affiancato gli studenti durante le diverse fasi del progetto.
Il progetto è partito da un prodotto già esistente, il KIT FIDHOME, una valigetta con dispositivi medici (saturimetro, elettrocardiografo, bilancia impedenziometrica, misuratore di pressione), già in sperimentazione su 1.000 pazienti cronici.
Per migliorarne le funzionalità, il team ha proposto un’evoluzione del kit, integrandovi ulteriori sensori (come termometro digitale e misuratore della frequenza respiratoria) e introducendo la scala MEWS – uno strumento clinico validato che, tramite l’analisi di alcuni parametri vitali, assegna un punteggio di rischio in grado di indicare lo stato di stabilità o criticità del paziente.
Questa scala viene potenziata con l’uso dell’Intelligenza artificiale, che calcola in tempo reale il punteggio MEWS, identifica pattern clinici critici e invia alert automatici via app o dashboard. Il sistema è progettato per adattarsi alla storia clinica del paziente, rendendo il monitoraggio sempre più personalizzato ed efficace.
Per dimostrare la solidità del progetto, è stata condotta un’analisi approfondita del contesto: si parte da strumenti strategici come l’analisi SWOT, PEST, il modello delle 5 forze di Porter e il Business Model Canvas, che aiutano a posizionare l’azienda e a definire rischi, opportunità e vantaggi competitivi.
La proposta è stata quindi completata da uno studio di fattibilità economica, con la definizione dei costi dei kit, un’ipotesi di prezzo di vendita, la pianificazione delle attività (tramite WBS e RAM), l’identificazione dei rischi, e una strategia di go-to-market che prevede test pilota, bandi pubblici e formazione del personale sanitario.
In conclusione, la soluzione presentata si mostra innovativa, realistica e coerente con le tendenze del settore sanitario, sempre più orientato alla digitalizzazione e alla prevenzione. Il progetto si fonda su un mix efficace di dispositivi fisici e software intelligente, e rappresenta per Kiranet un’opportunità concreta per entrare da protagonista nel settore dell’AI in Sanità.