Nella suggestiva atmosfera della capitale una mostra che, fino al 30 luglio, ci stupirà per la sua freschezza, l’alto simbolismo e la capacità di trasmettere in un tempo appiattito la brezza di una vita nuova. Una esistenza dove la creatività e l’amore possano ancora trionfare e dipingere di luce e colori il nostro tempo buio.
Il vernissage
ha visto anche la presenza di artisti salernitani del gruppo della poliedrica Anna De Rosa, ideatrice della originale performance mantelli d’arte e di una fotografa, Aglaya Morena Fernandez, già distintasi in altre importanti esposizioni con una singolare immagine ispirata alla nascita, alla vita che sorge, appunto, come la farfalla dal.bozzolo. Temi attuali e incisivi sottolineati nel preciso e toccante intervento di Maria Pina Cirillo, psicologa dell’arte, che riportiamo fedelmente.
Il saluto ufficiale
È con grande emozione che vi do il benvenuto all’inaugurazione della mostra “Dal bozzolo alla farfalla”, un progetto che nasce dal desiderio di raccontare la trasformazione — personale, collettiva e artistica — come possibilità vitale, come necessità umana e come speranza.
Espongono nella galleria romana i seguenti artisti:
Questa galleria raccoglie opere che parlano di metamorfosi: come il bozzolo custodisce la farfalla, così l’anima custodisce il cambiamento, spesso invisibile, spesso silenzioso, ma sempre profondo.
Gli artisti qui presenti — provenienti da contesti e culture differenti — hanno interpretato questo passaggio in modi sorprendenti, con linguaggi visivi che vanno dalla pittura alla materia, dalla forma simbolica al gesto astratto.
“Dal bozzolo alla farfalla” non è solo una mostra: è un invito a osservare da vicino le nostre fragilità, a trovare bellezza nei passaggi intermedi della vita, e a credere nella possibilità di rinascere — ancora e ancora.
Ringrazio il Museo Venanzio Crocetti per l’ospitalità, gli artisti per la loro generosità e profondità, e tutti voi per essere qui oggi, in questo momento di condivisione.
Vi invito a lasciarvi attraversare dalle opere, a lasciarvi ispirare, a prendervi il tempo di osservare.
E infine, a godervi l’aperitivo: un piccolo brindisi alla creatività, alla trasformazione e al volo.