L’associazione Hera Creativa propone per il secondo anno la rassegna estiva de «L’Oltre Binario», che vedrà come terzo evento «Estemporanea al calar del sole», a partire dalle 18 nel giardino di Casa Vecchio, in via Ponte Marmoreo a Paestum. Lì una coralità di ceramisti parteciperà a una serata performativa di terra e di fuoco.
Il maestro Nando Vassallo eseguirà il suo Cravon-fire, un’esibizione suggestiva dalla spettacolarità pirotecnica. A seguire, il noto maestro ceramico Sasaska coordinerà un gruppo di ceramisti nella realizzazione di pezzi secondo l’antichissima tecnica giapponese del raku. Questa tecnica risale al Medioevo, a un rituale che i monaci nipponici creavano con un forno en plein air, a contatto con la natura e con elementi botanici, come le foglie secche. L’Occidente ha inglobato questa tecnica ceramica, difficile nell’esecuzione ma bellissima per gli effetti metallici delle opere.
L’evento è stato pensato in continuità con iniziative e incontri a cui Sergio Vecchio diede vita sia nel suo giardino sia a Villa Salati, alcuni anni prima della sua scomparsa, per creare un filo di collegamento da costa a costa: da Paestum, cittadina della ceramica arcaica, a Vietri, fucina di nuove forme e cromie.
Interverranno, oltre al maestro Sasa Scalese, Giorgina Scalese, Augusto Pandolfi, Mauro Trotta, Elisa D’Arienzo, Livio Ceccarelli, Annamaria Panariello, Peppe Vitale, Lucio e Irene Liguori, Anna Sessa e tanti altri.
L’associazione Hera Creativa ha sede in via Ponte Marmoreo, di fronte al casello 21 della stazione di Paestum, che sta per diventare quel piccolo museo/archivio ideato e desiderato dall’artista Sergio Vecchio.
«Prima che questo progetto prenda vita, qui nel luogo dove l’artista ha vissuto e lavorato – chiarisce la presidente dell’associazione Bruna Alfieri – i fondatori e gli amici sostenitori daranno vita a una serie di incontri e attività creative che sottolineano la sua natura di vicinanza alla stazione ferroviaria, alla cinta muraria dell’antica Poseidonia, meta di tanti visitatori e appassionati del mito che abita questo luogo. I treni, eterni mezzi di congiunzione e d’incontro, sono racconti da coniugare e proporre attraverso tutti i campi espressivi e artistici.»
Nello stesso giardino di Casa Vecchio si trovano una serie di reperti appartenuti alla vecchia stazione dismessa, raccolti dall’artista scomparso, che raccontano ancora oggi i remoti arrivi e le partenze.