Mercati esteri, filiere, e ricettività al centro dell’incontro a Giffoni Sei Casali
Giffoni Sei Casali (SA) — Ieri sera nel Caseificio Ponte Molinello, Agrocepi e Rete Picentini hanno ospitato la Console Onoraria della Repubblica d’Albania in Calabria, Anna Madeo, per una serata di confronto concreto sulle opportunità del mercato albanese e balcanico per le imprese agroalimentari del territorio.
La rete come leva
Ad aprire i lavori Gennaro Barra, titolare del Caseificio Ponte Molinello e presidente di Agrocepi Salerno e della Rete Picentini, che ha rimarcato la funzione della rete nel dare possibilità a tutti i produttori e alle aziende presenti: l’obiettivo è agevolare lo sviluppo dei mercati di ciascuno, puntando sulla qualità dei prodotti.
L’incontro – ha spiegato – serve a valutare le opportunità in Albania, ma per imporsi all’estero servono investimenti che molte piccole imprese, da sole, faticano a sostenere. Da qui il senso della rete, con due obiettivi chiari:
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un catalogo unico con aziende e prodotti da presentare ai buyer, preservando l’individualità di ogni impresa;
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lavorare sulla ricettività, con particolare attenzione al turismo esperienziale.
Corrado Martinangelo: “Mettere le aziende nelle condizioni di vendere”
Nel secondo intervento Corrado Martinangelo, Presidente nazionale Agrocepi, ha ringraziato Barra per l’ospitalità nella azienda di famiglia e l’ospite Madeo per la giornata trascorsa a visitare alcune realtà locali, con particolare attenzione alla filiera del suino nero.
Il nodo, ha affermato, è mettere le imprese nelle condizioni di vendere in modo giusto e decoroso. I dati mostrano un’Italia sempre più contratta: servono nuovi mercati.
Richiamando la missione originaria di Agrocepi – creare filiere alimentari – Martinangelo ha indicato un percorso in tre fasi: dopo conoscenza e investimenti, occorre una terza fase in cui aiutare le aziende a progredire, perché l’agroalimentare innovativo è il futuro, anche in termini di nuovo lavoro.
L’Albania, non ancora nell’Unione Europea, ha specifiche esigenze e gli spazi collettivi nelle fiere restano decisivi. L’auspicio: che il Made in Italy continui a essere fattore di successo economico per le imprese.
Anna Madeo: “Un tessitore silenzioso” per missioni mirate nei Balcani
L’ospite d’onore Anna Madeo ha ringraziato i presenti e raccontato la propria esperienza: un’azienda partita dal basso, che dopo quarant’anni conta quasi 200 collaboratori e 38 milioni di fatturato, con una forte apertura ai mercati esteri.
Appartenente alla comunità Arbëreshë, Madeo ha spiegato che il suo ruolo può fare da ponte per potenziali investitori in Albania, Paese in transizione desideroso di accogliere imprenditori italiani. Si definisce un “tessitore silenzioso”, capace di avviare dialoghi istituzionali.
I comparti di vino e olio sono già consolidati; l’ortofrutta sta crescendo. Da qui l’invito ad avviare missioni imprenditoriali mirate.
Oggi i Balcani rappresentano una porta di interscambio verso i mercati dell’Est, con politiche di dazi più interessanti rispetto a quelle, ormai meno favorevoli, verso Ovest. Albania e Balcani sono vicini all’Italia per cultura e consumi e il Made in Italy è molto richiesto: all’aumentare della domanda, gli operatori locali cercano materie prime di qualità per offrire prodotti all’altezza.
Prospettive future
Tra degustazioni e incontri B2B, l’appuntamento ha ribadito un percorso chiaro: fare rete, presentarsi con un’offerta unitaria che non annulli le identità aziendali, e agganciare i mercati balcanici con azioni mirate, dalla ricettività esperienziale alle filiere innovative. Un terreno su cui Agrocepi e i produttori del paniere possono giocare una partita decisiva nei prossimi mesi.