In tutta Italia il 3 ottobre ci sono state manifestazioni pro Gaza e la global sumud flotilla ma non solo, perché tali cortei erano un grido di pace e di stop ad una guerra che ha preso un volto disumano violando ogni diritto umanitario ed internazionale.
Ed è un peccato che si confonde un desiderio di pace e di giustizia, invocati da un popolo che scende nelle piazze e nelle strade, con l’odio e la violenza e si sta a puntare il dito contro le buone intenzioni e facendo notare solo gli estremismi che purtroppo possono accadere durante le manifestazioni perché i facinorosi e i violenti non aspettano altro che questi momenti.
A Caserta il tutto si è svolto in modo ordinato e pacifico, migliaia e migliaia di persone hanno camminato insieme la pace insieme a tanti giovani studenti e madri con bambini anche molto piccoli.
Come docente mi ha emozionato vedere miei alunni accompagnati dai genitori ed ex-alunni che ormai al liceo erano lì a manifestare.
Bandiere palestinesi e tanti cartelloni pieni di significato.
Mi accorgo però che quando si parla e si discute di questi scioperi ci sono opinioni contrastanti:
C’è chi vede inutile e nocivo per le persone queste manifestazioni perché bloccano intere città e quindi non permettono il funzionamento dei trasporti e quant’altro.
Chi invece vede i manifestanti come sostenitori di partiti politici e quindi pura tattica e strategia.
Chi considera tutto la flotilla dei folli e gente insensata, che se la vanno a cercare o addirittura di farsi una vacanza in barca nel Mediterraneo.
E qui mi fermo perché veramente è tempo perso discutere con persone che non vedono al di là del proprio naso.
Ma dove è finita l’umanità?
Me lo chiedo e continuerò a chiedermelo. Ho sempre pensato quando ero studentessa all’università Federico II di Napoli e studiavo storia ma anche filosofia morale, approfondendo tematiche come il nazismo, la Shoah e tutta la storia degli ebrei, come fosse stato possibile che, mentre accadevano tutte le deportazioni e si creavano in Europa i campi di concentramento e di sterminio, le persone continuassero a condurre una vita “normale”.
L’indifferenza a ciò che stava accadendo?
No, perché lì c’entra l’indottrinamento ad un’ideologia, sbagliata, ma che è stata portata avanti da milioni di persone e leggendo Hannah Arendt mi ha dato tante risposte.
Da noi c’è stata la Resistenza alla quale hanno partecipato anche donne e bambini.
Ma oggi se abbiamo un minimo di coscienza storica e di sensibilità diremmo subito basta a qualsiasi sopruso e violazione dei diritti umani.
E invece di risolvere subito per vie diplomatiche ciò che potrebbe essere evitato, senza spargimento di sangue e annientando un intero popolo si continua a procrastinare, a rimandare soluzioni pacifiche, mentre i bambini a Gaza non hanno più lacrime per piangere e sopravvivono nel terrore finché la morte non li avvolga nel suo gelido abbraccio.
Purtroppo, chi è al potere si lascia contaminare da viscidi interessi ma noi possiamo dissentire e non esserne complici.