Domenica 25 maggio 2025, a Giffoni Valle Piana presso la Multimedia Valley, si è concluso l’evento nazionale “Il giro delle cure palliative”, nato dall’iniziativa di Fondazione Maruzza e organizzato dall’associazione di promozione sociale “Il Sorriso di Veronica”. La manifestazione, che quest’anno ha fatto tappa anche nella provincia di Salerno, è stata Patrocinata dall’Ente Autonomo Giffoni Experience, dal Comune di Giffoni Valle Piana, dall’Asl Salerno, dall’Ordine dei medici e degli odontoiatri della provincia di Salerno, dalla Federazione italiana medici Pediatri e dal Lions International.
Abbiamo intervistato la pediatra Argia Mangione, consigliere dell’Associazione “Il sorriso di Veronica” per farci portavoce di conoscenze specifiche a beneficio della giusta e necessaria informazione.
Come nasce questo evento?
Nasce nel ricordo della piccola Veronica, scomparsa all’età di undici anni dopo aver lottato una lunga battaglia personale contro la sua malattia. Per volontà dei genitori e di tutte le persone che le sono state accanto durante la sua breve esistenza sono nate tante iniziative di questo tipo come il “Giro d’Italia delle cure palliative pediatriche” giunto alla IV edizione.
Qual è lo scopo di questa manifestazione?
Quello di far conoscere in Italia le cure palliative pediatriche e per aiutare tantissime famiglie che potrebbero beneficiare di questi servizi. Diffondendo questo tema, infatti, cerchiamo di uscire fuori dagli ospedali e dagli ambulatori per diffondere meglio queste conoscenze.
A cosa servono le cure palliative?
Servono ad alleviare le sofferenze fisiche e psicologiche causate DA TUTTE LE PATOLOGIE CRONICHE NON GUARIBILI. Riducendo la sofferenza e migliorano la qualità della vita danno la possibilità a tanti bambini di vivere a casa propria, frequentare la scuola e gli amici.
Ma chi mette in pratica queste cure?
Un team di persone qualificate come medici, infermieri, riabilitatori, psicologi, operatori sociosanitari, ma anche i genitori stessi e gli insegnanti.
Come si coordinano le diverse figure professionali?
Realizzando una rete regionale di cure palliative costituita dal Centro di riferimento per la terapia del dolore e le cure palliative pediatriche, l’hospice pedriatrico, l’assistenza domiciliare, l’ospedale, i servizi sociosanitari ed educativi territoriali e il servizio di emergenza.
Le cure palliative servono solo a togliere il dolore?
Queste cure non si rivolgono solo alle patologie oncologiche ma anche ad altre. Non sono né un accanimento terapeutico né un’eutanasia. Ma sono una risposta che la società deve dare per garantire qualità di vita, dignità e rispetto alla persona malata. Molti bambini, grazie a queste cure riescono a vivere in modo sereno e dignitoso ancora per tanti anni.
Quanti sono i minori in Italia che convivono con una patologia inguaribile?
Purtroppo sono circa 30.000 e non tutti riescono ad accedere a questo piano terapeutico perché i servizi di cure palliative pediatriche non sono attivi in tutte le regioni.
Ecco perché sono importanti questi eventi. Non solo per ricordare chi ha sofferto, ma anche come riflessione per la sensibilizzazione del mondo civile e soprattutto delle giovani generazioni.