Un evento unico si terrà domenica 8 giugno a Salerno, presso la chiesa di S. Apollonia, con il patrocinio del Comune di Salerno e in collaborazione con la Casa rifugio per donne vittime di violenza “Luna Diamante”, gestita da “La Città della Luna”, e con l’associazione “Operatori di pace ODV”.
Arte, memoria e affetto materno: una mostra intitolata Casa mia, mamma mia, che prende vita grazie alla reinterpretazione tridimensionale dei dipinti dell’artista Irene Kowaliska, ad opera della scultrice Rita Cafaro, una delle scoperte più interessanti degli ultimi anni nel mondo dell’arte. I lavori si ispirano, in particolare, ai motivi decorativi del pavimento in ceramica di Villa Ricciardi a Cava de’ Tirreni, una delle testimonianze più affascinanti dell’opera di Irene Kowaliska, artista polacca naturalizzata italiana, che visse a lungo tra Vietri sul Mare e la Costiera Amalfitana.
I suoi disegni vivaci e profondamente emotivi, legati al quotidiano, alla maternità e all’identità, vengono trasformati da Rita Cafaro in sculture che ne amplificano il messaggio poetico e simbolico. A rendere ancora più intensa la serata sarà la presenza straordinaria del figlio di Irene Kowaliska, Mischa Wegner, testimone diretto della vita e dell’arte della madre, che condividerà il suo ricordo personale e familiare, offrendo un ponte prezioso tra passato e presente.
Saranno presenti al vernissage, in programma domenica 8 giugno alle 19 presso la chiesa di S. Apollonia, il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, l’assessore all’urbanistica, al commercio e ai lavori pubblici di Salerno Dario Loffredo, Raffaella Bunaudo, sovrintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino, Lorenzo Santoro, assessore all’urbanistica del Comune di Cava de’ Tirreni, già funzionario S.A.B.A.P., e lo scrittore e sociologo Giuseppe Gargano. Tutti si confronteranno in un incontro dedicato al lavoro di Irene Kowaliska e all’interpretazione artistica delle sue opere, espressa nelle sculture di Rita Cafaro.
La moderazione dell’incontro sarà affidata allo psicologo e psicoterapeuta Paolo Landi.
La mostra, oltre ad avere una finalità artistica e divulgativa, ha anche un risvolto fortemente sociale. Infatti, l’artista porta l’arte nel sociale con corsi e laboratori artistici presso scuole e strutture di accoglienza, rivolti a donne vittime di violenza, a bambini e ragazzi extracomunitari, a giovani con fragilità psicologiche, senza dimenticare gli anziani, coinvolti in attività artistiche manuali.
«Come ogni artista di talento – dichiara Paolo Landi – Rita Cafaro è insofferente, non si accontenta. Le sue opere trovano ispirazione nelle sue visioni del dormiveglia e affondano nel suo mondo onirico. Rita prefigura e sogna le sue opere, che al mattino realizza. Nell’attesa dei suoi sogni, e auspicando nuovi risvegli, con determinata delicatezza ci prepariamo ad accogliere nuovi stupori che si leveranno dalla sua particolarità artistica».
A rendere suggestivo il vernissage contribuiranno alcuni studenti dell’I.C. Carducci-Trezza di Cava de’ Tirreni: Francesco Fusco (violino), Emanuele Fusco (violoncello), Alessandro Fusco (pianoforte), che si esibiranno in una performance musicale. Le foto del vernissage saranno curate da Angelo Tortorella.
Una serata speciale, dove l’arte si fa memoria viva, la solidarietà incontra la passione e la musica incontra il sogno.