Il Porto d’Arte Contemporanea (Pac) ad Acciaroli ha creato e continua a creare un museo diffuso con installazioni artistiche in vari punti. Si tratta di un’esperienza innovativa nel panorama europeo, perché connette l’arte contemporanea con l’identità storica della zona di Acciaroli-Pollica, nel contesto del porto e del borgo. Rappresenta un’esperienza culturale unica, che fonde arte contemporanea e contesto locale, arricchendo l’offerta turistica e culturale della zona.
Il progetto, nato nel 2015, prevede l’esposizione di opere realizzate con materiali poveri come latta, ferro, legno e ceramica, disposte su scogli, isolotti e altri luoghi del porto. Il Pac è curato da Massimo Sgroi, con la direzione artistica di Valerio Falcone, e gode del sostegno del Comune di Pollica e del patrocinio di diverse istituzioni.
Negli anni, il Pac ha ospitato opere di numerosi artisti contemporanei, attirando l’attenzione di critici e appassionati d’arte. Il progetto si propone di valorizzare il patrimonio culturale e paesaggistico del territorio, creando un dialogo tra arte, storia e ambiente.
Quest’anno, i due artisti prescelti per il Pac, che si inaugura il 5 luglio, sono Sandro Chia e Christian Leperino, che si sono imposti con la loro identità creativa in questi anni.
Profilo di Sandro Chia
Sandro Chia ha alle spalle una formazione artistica molto eterogenea. Nel 1969, all’Accademia di Firenze, è entrato in contatto con le principali neoavanguardie europee e, in seguito, anche statunitensi. Si trasferisce a Roma per un decennio e poi a New York per circa un ventennio. Sul finire degli anni Settanta, dopo varie esperienze di viaggio in Asia e in Europa, si convertirà al figurativismo e si inserirà naturalmente e automaticamente nel movimento della Transavanguardia.
È uno dei membri del movimento della Transavanguardia (noto in Europa anche con il nome di Neoespressionismo), fondato da Achille Bonito Oliva. Ha avuto il suo apice negli anni ’80, per poi declinare progressivamente. Attualmente, Chia vive e lavora dividendosi tra New York e Siena. Ha esposto alla Biennale di Parigi, alla Biennale di San Paolo e in diverse edizioni della Biennale di Venezia.
Profilo di Christian Leperino
Christian Leperino (Napoli, 1979), nel suo percorso artistico, dopo essersi dedicato alla ricerca sul corpo umano, da alcuni anni ha concentrato l’interesse sulla rappresentazione della metropoli, indagando il rapporto tra lo spazio della città e le vicende esistenziali dei suoi abitanti. Al tema del paesaggio urbano, cui s’intreccia la riflessione sul tempo e sulla memoria dei luoghi, sono dedicate le opere presentate in occasione di recenti esposizioni, come Landscapes of Memory, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Sala del Toro Farnese (2012); Cityscape/12, alla 54ª Esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia, Padiglione Italia (2011); Human Escape, al Mac-Museu de Arte Contemporânea de Niterói, Rio de Janeiro (2010); Cityscape, alla mostra Sistema Binario, presso la Stazione Ferroviaria di Mergellina a Napoli (2008) (l’opera, esposta all’interno di una grande lunetta dell’atrio, è diventata un’installazione permanente).