Prende il via oggi, presso il Castello D’Alagno di Somma Vesuviana, il “Maggio dell’Architettura – Anno diciotto”, promosso dalla Fondazione SiebenArchi. Anche quest’anno, l’intento scientifico della mostra è ribadire il ruolo culturale dell’architettura sul piano umanistico, etico, sociale, ambientale ed economico, invitando alla discussione protagonisti dei diversi ambiti, e caratterizzandosi per il suo carattere trasversale. Progettazione, rapporto tra uomo e spazio, rigenerazione urbana, tutela del grande patrimonio storico-architettonico: sono tanti i temi attraverso cui si muoverà il Maggio dell’Architettura, con un programma intenso di dibattiti, sessioni plenarie, premiazioni, che si alterneranno a incursioni artistiche.
Le finalità sono ben espresse dall’architetto Giovanni Fiamingo in una lettera indirizzata alla Fondazione: «Era il lontano 12 ottobre 1907 quando, agli albori della modernità, un giovane Boccioni avvertiva di una rivoluzione in arrivo, poi solo parzialmente inveratasi: “Ho visto una fotografia che gareggiava con qualunque altro quadro. La meccanica fa tali passi nella riproduzione del vero che all’uomo non resta che lo spirito. Tutto va verso lo spirito”».
La proposta curatoriale parte dall’osservazione di una sempre più rapida convergenza del dibattito contemporaneo verso due nodi disciplinari emergenti: da un lato, la progressiva spettacolarizzazione dell’architettura, identificabile nella produzione dello star system; dall’altro, il dirompente ingresso dell’intelligenza artificiale nei processi creativi, attraverso tecniche di progettazione automatizzata e generativa.
Entrambe le questioni delineano lo scenario di una rivoluzione in corso per l’architettura, all’interno della quale la disciplina oscilla fra un orizzonte di crisi imminente e quello di una auspicata rinascita, ma dove, al momento, gli automatismi dell’intelligenza artificiale sembrano paventare la fine dell’architetto e dell’architettura tradizionalmente intesi.
In architettura, la costruzione dello spazio presuppone la sua prefigurazione. Oggi stiamo assistendo a uno scontro epocale fra l’intelligenza complessa e sensibile della ricerca autoriale tradizionale, basata su metodologie artigianali/artistiche, stratificate/relazionali, e gli avanzamenti sempre più rapidi della meccanica o delle tecniche generative basate su algoritmi computazionali/autogenerativi, sintetico/autoreferenziali, apparentemente vincenti “nella riproduzione del vero”.
L’evento intende fornire, quindi, una piattaforma di incontro/scontro culturale fra questi due mondi, puntando l’attenzione del dibattito sull’antica lezione della rappresentazione e del disegno. L’analisi di diverse esperienze e approcci, spesso condotti in trincea, di protagonisti emergenti o affermati del dibattito italiano vuole porre l’accento sulla dimensione culturale dei processi di configurazione e costruzione dello spazio architettonico, in una auspicata sinergia fra la dimensione autoriale e gli automatismi algoritmici dell’intelligenza artificiale, definendo le premesse per una riflessione sugli attuali limiti della disciplina e sul possibile ruolo e contributo dell’architettura italiana.
Anche per quest’anno, diversi sono gli architetti-artisti invitati: Pier Paolo Poggi, Felice Gualtieri, Claudio Catalano, Valerio Palmieri, Beniamino Servino, Mauro Andreini, Claudio Patanè, Francesco Ferla, Simone Porfiri, Marcello Sestito, Franz Prati, Alessandro Spaccesi, Fabio Barillari, Arturo Tedeschi.
L’evento si struttura in quattro giornate, suddivise in più sessioni, da oggi 16 maggio sino a sabato 7 giugno, giorno in cui avrà luogo la Lectio Magistralis dell’architetto Massimo Majowiecki, dal titolo “Dalla ricerca alla realizzazione – esperienze progettuali di grandi strutture”.
La giornata di oggi avrà inizio alle 17 e avrà come tema “La composizione tra architettura e jazz”. Dopo la visita guidata al Castello D’Alagno, a introdurre i lavori sarà Rosalinda Perna, assessore alla cultura di Somma Vesuviana. A seguire, i saluti del vicedirettore Diarc Università Federico II di Napoli Alessandro Castagnaro, di Beniamino Visone (delegato Inarcassa Napoli e Provincia), di Lorenzo Capobianco (presidente Ordine Architetti P.P.C. di Napoli), di Claudio Bozzaotra (Diarc – Università degli Studi di Napoli). Ad intervenire sarà Giuliana Soscia (Conservatorio “G. Martucci” di Salerno, docente di Composizione e Jazz), introdotta da Antonio Franco Marinello (Diarc – Università degli Studi di Napoli Federico II).
Il Maggio dell’Architettura, anche quest’anno, gode di numerosi patrocini istituzionali: Regione Campania, Diarc-Unina, Accademia di Belle Arti di Napoli, Istituto nazionale di Architettura. Diversi gli architetti nel comitato organizzatore: Claudio Bozzaotra, Antonio Ciniglio, Rosa Ferrara, Michele Iervolino, Daniela Esposito, Francesco Sepe, Lucrezia Chiapparelli, Rossella Auriemma, Vincenzo Speranza, Giovanni Trocchia, Giuseppe Pietro Sorrentino, Dario Sena, Clara Maffettone, Raffaele De Rosa, Domenico Ceperano, Gianluca Meo, Pio Crispino, Clara Forino, Marta Auriemma, Pasquale De Vivo, Umberto Ciniglio, Antonio Coppola.
La direzione del Premio “Maggio dell’Architettura” è affidata a Giovanni Fiamingo.