Martedì 24 Giugno scorso, a partire dalle ore 20:00 il Wip Burger & Pizza ha, deliziato gli ospiti della serata cob spicchi d’Autore e piatti creativi, dedicati alla Divina Costiera e ai Monti Lattari abbinati ai vini di una delle cantine italiane più eccellenti a livello nazionale e internazionale.
Infatti, la nuova edizione di “Sorsi & Morsi” è stata dedicata alle storiche cantine Marisa Cuomo ed ha avuto per tema la “Costa d’Amalfi e i Monti Lattari”.
Ospiti d’onore proprio Marisa Cuomo e Andrea Ferraioli, consorti nella vita e partner al timone della storica cantina di Furore, la quale ha reso celebre la Campania enologica in tutto il mondo.
A introdurre gli ospiti Nello Ferrigno, storico giornalista nocerino, mentre a presentare la serata è stato Gaetano Cataldo, fondatore di Identità Mediterranea, associazione culturale operante su tutto il territorio nazionale, e giornalista enogastronomico.
Nella sua veste di Miglior Sommelier al Merano Wine Festival, Gaetano Cataldo ha saputo condurre gli ospiti attraverso un viaggio sensoriale avvincente, conducendo una degustazione sensoriale dei vini delle cantine Marisa Cuomo elastica e disinvolta, raccontando altresì i sapori della costiera amalfitana, motivando gli abbinamenti con semplicità, senza tralasciare aneddoti sui territori coinvolti nel menu e peculiarità gastronomiche delle materie prime imprestate durante la serata.
Il format “Sorsi & Morsi” è stato creato proprio da Gaetano Cataldo per volontà di Domenico Fortino e Lorenzo Oliva, lungimiranti proprietari della celebre pizzeria che, proprio grazie a Identità Mediterranea, si sono visti insignire dell’onore di essere la prima pizzeria al mondo ad ottenere un annullo filatelico ufficiale dal competente ministero delle Poste Italiane e, su proposta di Gaetano Cataldo, nominati Cavalieri della Cucina Italiana nel Mondo dalla commissione del Leone d’Oro di Venezia presso il Senato della Repubblica.
Il menu ha avuto inizio con il fiordilatte di Agerola di Gennaro Fusco, storico produttore di latticini, con a seguito i salumi di due distinte realtà: quella di Cardone Salumi Tipici Agerolesi di Silvio Imperato, con un salame di razza suina allevata appunto ad Agerola, e della Macelleria del Centro Storico di San Marzano sul Sarno; Il maestro norcino Salvatore Calabrese ha infatti proposto un sontuoso culatello e la particolarissima picanha. Il tutto accompagnato da un pane agerolese tipico di altri tempi: il pane Jurmano, tanto caro ai marinai e ai pescatori storici tra la Costiera e la Penisola Sorrentina.
I sapori previsti dal tema sono stati coniugati dai maestri pizzaioli Domenico Fortino, Riccardo Faiella e dal resident chef Alfonso Rega che, a dimostrazione della visione del Wip sulla necessità di dotarsi di uno specialista culinario, è in forza nelle cucine della premiata pizzeria da 11 anni.
In partnership con il Wip Burger & Pizza, Francesco Pepe con il Fusillo Sangiliano, storico formato di pasta di Sant’Egidio del Monte Albino, e Carlo D’Amato che, con Sapori di Corbara, ha fornito il pomodorino tipico di Corbara.
La serata ha avuto un andamento piuttosto dinamico, anche vista l’articolazione del particolare menu e l’avvicendarsi degli interventi di personaggi locali e artigiani del gusto.
Dopo l’antipasto che ha coniugato i salumi e i latticini di Fior d’Agerola, a farla da padrona è stata la degustazione di tre pizze gourmet a cominciare dal padellino lattara, un impasto di grani selezionati con Provolone del Monaco, Caciotta di Capra e Fiordilatte di Agerola a strati, con Pomodorino di Corbara semi dry e Pesto di Maggiorana, Basilico e Timo Limonato, il tutto con un filo di olio evo Itran’s del frantoio Madonna dell’Olivo.
A seguire la pizza Naucratica Napoletana: un impasto tipo “0” alle foglie di Mirto e Limone, con crema di Pomodoro San Marzano abbrustolito, besciamella di aglio, origano in 3 consistenze e filetto di acciuga di Cetara con olio Rotondella di Madonna dell’Ulivo.
A completamento del trittico di tonde mediterranee, la pizza Santa Trofimena: impasto “0” al cacao, ristretto di Pomodoro Re Umberto, crema e filetti di melanzane arrostite, con mousse di Provolone del Monaco, Basilico e Pepe Nero, irrorata di olio evo Carpellese Madonna dell’Olivo.
Le tre pizze sono state tutte abbinate con il Furore Bianco Costa d’Amalfi Doc del 2024, con uve biancolella e falanghina.
Il primo piatto è stato costituito da una reinterpretazione sobria di una storica ricetta: lo Scarpariello a Mare, con il Fusillo Sangiliano è stata una piacevole variazione dello Scarpariello al Pomodorino di Corbara, con le acciughe di Cetara, basilico e scorzetta di limone sfusato di Amalfi. L’abbinamento proposto è stato fatto con il Rosato Costa d’Amalfi Doc 2024, uvaggio di Aglianico, Piedirosso e Tintore di Tramonti.
Il secondo piatto ha celebrato una preparazione tipica:il sarchiapone di Atrani imbottito col salsiccione, ergo la pezzentella. Il paring scelto è stato il Furore Rosso Costa d’Amalfi Doc 2024, fatto da Aglianico, Piedirosso e Tintore di Tramonti con un elegante passaggio in legno.
Dei fratelli Gianfranco e Lello Romano la loro versione di Tetta di Venere. I patrón della rinomata pasticceria Gran Caffè Romano di Solofra, hanno portato in dessert quella che il politically correct vuole si chiami delizia al limone. Questo dessert, e il loro lievitato, è stato abbinato con i liquori di Amaro delle Monache di Torraca, una realtà artigianale voluta da Teodoro Stoduto.
Durante la serata, con un colpo di scena, sono state omaggiate di una bottiglia magnum di Mosaico per Procida la giornalista Annamaria Parlato e Stella Marotta, miglior sommelier della Campania. Con un intervento Andrea Ferraioli ha voluto ricordare le prodezze di un progetto visionario realizzato da Gaetano Cataldo e Roberto Cipresso, winemaker di fama internazionale. Gaetano Cataldo, artefice di aver realizzato il primo vino a celebrare una capitale italiana della cultura, ha voluto ricordare per l’occasione i tanti passaggi che hanno consegnato l’iconico vino alla storia, inclusa la sua personale consegna a papa Francesco.
Doverosi i complimenti al direttore Pierpaolo Strino, al timone del team di sala, e ai camerieri del Wip che, attentamente e con gentilezza, hanno accolto gli ospiti, investendoli di un servizio cortese, genuino e professionale.
Erano presenti in sala Alessandro Condurro, erede della storica pizzeria Da Michele, molto compiaciuto del format e del mood della serata, Antonio Mennella, proprietario del frantoio Madonna dell’Olivo, e Prisco Sammartino, di officine alkemiche. Inoltre tantissimi gli aficionados del Wip e una rappresentanza di giornalisti e critici gastronomici.
Domenico Fortino e Lorenzo Oliva si sono dimostrati degli osti eccellenti ed affabili, circondando gli ospiti di un sincero senso dell’ospitalità con un’umiltà disarmante, malgrado le loro competenze, la loro professionalità sempre work in progress e gli innumerevoli riconoscimenti. Come sostiene sempre Gaetano Cataldo, la cultura non isola e al Wip di Nocera Inferiore si è costituito un salottino gastrosofico sociale avvincente, capace di essere quel nucleo di condensazione fondamentale per intenditori, produttori agroalimentari, artigiani del territorio ed enogastronomi, che qui si riuniscono non solo per edonismo, cultura ed emozionalità, ma anche per discutere del territorio, della sua storicità e del suo futuro.