In mostra, una ricerca sul paesaggio urbano, che parte da alcune immagini successive a “Un luogo neutro” e che si sviluppa nell’arco di alcuni anni, dal 2020 al 2025. Il percorso è stato pensato per accompagnare lo spettatore verso immagini più complesse e descrittive – molte pensate come dittici o trittici, per la loro “costruzione” visiva e cromatica – fino alle ultime composizioni, più minimaliste e metafisiche, che si “svuotano” anche del colore, fino ad evidenziare semplici tracce del paesaggio e della città.
Scrive FRANCO FONTANA:
“Franco Sortini, ovvero il paesaggio come risultato della sottile alchimia che unisce la visione dell’ambiente naturale alla cultura, alle emozioni e alle sensazioni interiori del fotografo creativo. Franco Sortini, nato come grafico e pittore, poi diventato uno dei fotografi creativi che più di altri, meglio di tanti altri, “rende visibile l’invisibile”, fotografando il paesaggio urbano. Come ammette lo stesso Sortini, nel fotografare le città, gli edifici, i paesaggi urbani, coglie “nella marea delle informazioni quotidiane quegli aspetti che più riescono a delineare” la sua “idea di città, con lo scopo di una fotografia che vada oltre la semplice documentazione”, rendendo visibile l’invisibile, appunto.
Parafrasando Italo Calvino de “Le città invisibili”, “le città sono immobili. Talvolta bellissime, ma immutevoli come la pietra di cui sono fatte”. La città di Franco Sortini, “svuotata dalle persone e dalle cose”, ci si può presentare come “un luogo neutro”, con i suoi edifici “multipopolari” (che richiamano le strutture architettoniche dell’ex Unione Sovietica), gli spazi metafisici, immersi nel silenzio assoluto e nella più completa solitudine, dove anche le poche automobili presenti associano l’idea dell’immobilità, dell’assoluta staticità e della solitudine.
Se il paesaggio storico è quello dipinto da Ambrogio Lorenzetti nel celeberrimo “Gli effetti del Buon Governo in campagna”, dove abbiamo un sublime accatastarsi disordinato di vitigni a terrazza, ville, case più o meno estese, pascoli, aceri e boschetti, i paesaggi urbani di Franco Sortini, anche grazie alla luce abbagliante, mediterranea e ai colori morbidi e delicati – dal rosa al celeste, al paglierino, all’ocra – “tendono a somigliarsi e la globalizzazione penetra nel tessuto urbano, rendendo i luoghi sempre più simili”.
Ma squisitamente poetici, altamente creativi-artistici.”
La mostra è visitabile fino al 31 ottobre
Giorni e orari apertura:
-dal lunedì al venerdì: 9,00 /12,00 – 15/19
-sabato: 17,00 /19,00
Per info: 389 1629853