Con un momento di ascolto e condivisione di “Volti e Storie di lavoratori e lavoratrici”, dedicato al racconto di esperienze concrete di vita e di lavoro, s’è concluso il Giubileo diocesano dei Lavoratori e degli Imprenditori, promosso dalla Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti, insieme a Progetto Policoro (Caritas diocesana-Pastorale Sociale e del Lavoro-Pastorale Giovanile), Scuola d’Impegno Socio-Politico e Movimento Lavoratori di Azione Cattolica. Tre momenti molto sentiti e arricchenti, che hanno visto la partecipazione complessiva di un pubblico sempre diverso, interessato ora a pregare per lavoro e lavoratori, ora a formarsi, approfondire e confrontarsi sui temi proposti.
Terzo ed ultimo momento, quello che s’è svolto a Cerreto Sannita (presso Casa Santa Rita) che ha visto, tra le diverse esperienze forti presentate, quelle dell’imprenditrice lungimirante d’inizio ‘900 Luisa Spagnoli, dell’azienda agricola ragusana di Arianna Occhipinti e della cooperativa sociale “Lazzarelle” che gestisce l’attività di torrefazione del caffè, offrendo alle detenute del carcere femminile di Pozzuoli la possibilità di lavorare e reinserirsi così nel mondo del lavoro. Una veglia di preghiera in preparazione al 1° maggio, guidata nella parrocchia di San Silvestro Papa di Sant’Agata de’ Goti dall’assistente unitario dell’Azione Cattolica diocesana don Mimmo De Santis, ha aperto il trittico di appuntamenti, dove si chiedeva al Signore il dono della sapienza del cuore, affinché potesse essere possibile dare un senso profondo alla vita personale e comunitaria, alle scelte che si compiono, alle relazioni con gli altri, al lavoro e a tutto ciò che di bello e buono viene creato grazie a quel meraviglioso dono di Dio, che è l’intelligenza umana. Tutto ciò che l’umanità ha saputo realizzare, infatti, compresa l’intelligenza artificiale, deve essere inserito in un orizzonte più ampio, perché sia visto come un mezzo per servire e non per asservire gli altri, soprattutto se poveri, deboli e indifesi. Papa Francesco, nel messaggio per la 57 ma Giornata mondiale della pace, ricordava: «In un’ottica più positiva, se l’intelligenza artificiale fosse utilizzata per promuovere lo sviluppo umano integrale, potrebbe introdurre importanti innovazioni nell’agricoltura, nell’istruzione e nella cultura, un miglioramento del livello di vita di intere nazioni e popoli, la crescita della fraternità umana e dell’amicizia sociale».
Cuore della “Giornata Giubilare diocesana dei Lavoratori e degli Imprenditori” la celebrazione presieduta dal vescovo diocesano mons. Mazzafaro e concelebrata da altri sacerdoti presso la Chiesa di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori a Telese Terme. «…Il lavoro è una vocazione, perché nasce da una chiamata che Dio rivolse fin dal principio all’uomo, perché “coltivasse e custodisse” la casa comune…». Queste, nell’omelia, le parole di mons. Mazzafaro. Un concetto ripetuto più e più volte dallo stesso Papa Francesco, che intendeva sottolineare soprattutto il dare «priorità alle persone». «Dobbiamo – proseguiva Mazzafaro – formare, educare ad un nuovo umanesimo del lavoro, dove l’uomo, e non il profitto, sia al centro; dove l’economia serva l’uomo e non si serva dell’uomo».
Quella di un lavoro etico e dignitoso, di un lavoro in piena sicurezza e della creazione di nuove opportunità lavorative, dal punto di vista imprenditoriale, è una corresponsabilità tra tutti gli attori sociali di una comunità. Lo hanno ribadito anche i vescovi italiani, nel loro messaggio intitolato “Il lavoro, un’alleanza sociale generatrice di speranza”, invitando a non smettere di cercare alleanze sociali per la creazione di un lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale, segno tangibile di speranza per i nostri fratelli (cfr. PAPA FRANCESCO, bolla d’indizione dell’Anno Giubilare). Una sollecitazione che sa di appello urgente. “L’economia e le leggi di mercato non devono passare sopra le nostre teste, lasciandoci impotenti. Il mercato siamo noi: sia quando siamo imprenditori e lavoratori, sia quando promuoviamo e viviamo un consumo critico. I credenti e tutti i cittadini di buona volontà sono chiamati, in questo contesto propizio, a stimolare le aziende a gareggiare tra loro anche sulla dignità del lavoro e a usare l’informazione sui loro comportamenti come criterio per le scelte di consumo e di risparmio”.