(Adnkronos) – "Le linee guida sono datate e per i pazienti che soffrono di alopecia areata il percorso da compiere per le cure diventa spesso costoso e tortuoso". Non ha dubbi Antonio Costanzo, responsabile dell'Unità di dermatologia dell'ospedale Humanitas di Rozzano, che, durante un corso sul tema svoltosi a Milano, ha spiegato i disagi delle persone che soffrono di questa malattia autoimmune. Una patologia che secondo alcune stime, riguarda il 2% della popolazione, 147 milioni di persone nel mondo: "Il disagio – continua Costanzo – non è legato solo nella comparsa delle chiazze sul cuoio capelluto (di forma rotondeggiante, asintomatiche) e nella perdita delle ciglia, ma anche nell'applicazione di terapie, quelle topiche, spesso inefficaci rispetto invece a quelle sistemiche". Durante il corso, organizzato con il supporto tecnico di Dynamicom Education e il supporto non condizionante di Eli Lilly Italia e Laboratoires Dermatologique Ducray, il dermatologo ha illustrato le opzioni terapeutiche oggi disponibili: "L'impiego di Jak inhibitors – ricorda Costanzo- ha modificato e migliorato la terapia delle forme più estese. Un approccio che include le comorbidità e le problematiche di qualità di vita condivise con le associazioni dei pazienti e con i pazienti stessi che hanno partecipato come parte attiva. In questo modo, le persone colpite da alopecia areata si sentono finalmente capite e non più isolate e con cure che si protraggono troppo nel tempo". "L'alopecia areata -aggiunge la dottoressa Alessandra Narcisi, dermatologa dell'unità operativa di Dermatologia dell' Humanitas- ha rappresentato per molti anni una patologia a cui non era possibile fornire un farmaco specifico, in quanto a seconda dei diversi coinvolgimenti della patologia si potevano usare solo crema e cortisonici topici, mentre i classici immunosopressori sistemici risultavano off label e spesso non efficaci. In questo momento grazie a nuove ricerche in ambito farmacologico una nuova terapia efficace e sicura può essere offerta ai nostri pazienti con alopecia areata severa o totale in grado di far ripopolare le chiazze di alopecia con capelli". Il corso organizzato a Milano è stato "utile per condividere la propria esperienza e collaborare direttamente con le associazioni di pazienti, in modo da individuare le strategie per migliorare la qualità delle cure offerte. I pazienti, dall'altro canto, hanno avuto l'opportunità di esprimere le loro necessità attraverso delle sessioni guidate dall'Associazione italiana pazienti alopecia and friends (Aipaf), permettendo così una visione più completa delle sfide e delle esigenze affrontate quotidianamente", hanno detto gli specialisti. . —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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