Tra meno di due settimane scatterà l’anno accademico 2025/26. Molti fuorisede hanno già trovato un alloggio per settembre; mentre i ritardatari si stanno muovendo in questi giorni.
Il quadro che li aspetta resta preoccupante. Basta guardare la fotografia scattata dall’ultimo rapporto dal gruppo Immobiliare.it.
Dopo anni di forte crescita, in alcune città la domanda di stanze singole sta iniziando a rallentare.
Tra le cause:
- i prezzi troppo alti;
- una domanda più distribuita sul territorio
- un aumento dell’offerta formativa.
Le città dove la domanda di alloggi per studenti è cresciuta di più negli ultimi 12 mesi, guardando agli annunci pubblicati su Immobiliare.it, è Napoli (+95%), seguita da Padova (+89%) e Novara (+64%) con aumenti anche a Bologna (+38%) e Firenze (+22%).
I cali più marcati sono, invece, quelli di Bergamo (-55%), Brescia (-66%) e Udine (-83%).
Disponibilità in discesa anche a Milano e Torino (-8% per entrambe) e Genova (-14%). Stabile invece Roma.
Se è vero che laurearsi conviene perché garantisce oltre il 30% in più di chance occupazionali, non tutte le lauree hanno lo stesso ritorno sul mercato del lavoro:
- Per gli ambiti Stem il tasso di occupazione sfiora il 90% già un anno dopo il titolo;
- Per quelli umanistici o delle scienze sociali lo stesso livello non viene raggiunto neanche dopo un quinquennio.
Ci pare un elemento da non sottovalutare nel momento in cui si sta scegliendo l’università dopo il diploma.
Per gli studenti che dopo la Laurea restano nel Belpaese, il tasso di occupazione cambia notevolmente a seconda del gruppo disciplinare scelto:
- Ad un anno dalla laurea di primo livello, risulta decisamente elevato per i gruppi disciplinari informatica e tecnologie Ict (90,1%) e medico-sanitario (89,4%)
- Più contenuto per gli ambiti arte e design (60,9%), letterario-umanistico (62,6%) e linguistico (66,8%).
Lo scenario non muta neanche a cinque anni dal titolo.
Purtroppo però, i livelli retributivi più bassi del 50 e del 60% rispetto agli altri Paesi spingono alcuni profili a scegliere l’estero. Sovrapponibile o quasi è la fotografia che emerge dai livelli stipendiali che risultano in aumento per tutti rispetto all’anno precedente, ma con intensità diverse:
- I laureati triennali che ad un anno dalla laurea vantano retribuzioni più elevate sono quelli dei gruppi giuridico (in media, 1.742 euro mensili netti), ingegneria industriale e del l’informazione (1.703), medico-sanitario (1.657) e informatica e tecnologie Ict (1.653);
- Tra i magistrali o a ciclo unico primeggiano invece gli occupati dei gruppi ingegneria industriale e dell’informazione (1.783 euro), informatica e tecnologie Ict (1.777) e medico-sanitario e farmaceutico (1.660 ) e così via.
Certo veder coincidere domanda e offerta vorrebbe dire, in un colpo solo, ridurre il tasso di disoccupazione e trovare l’antidoto al mismatch che costa circa 44 miliardi di euro di mancato valore aggiunto a tutto il sistema produttivo.