Un salotto raffinato, un’accoglienza elegante e una cultura artistica profonda, delicata e sensibile. Nel centralissimo spazio dell’Accademia Alfonso Grassi, anfitrione insostituibile la figlia Raffaella, con la preziosa collaborazione del critico d’arte Maria Pina Cirillo e un illustre parterre di ospiti tra i quali la vicesindaco Paky Memoli.
Venerdì scorso, 24 maggio, il Principe Bruno Giustiniani medico artista saggista ed esperto di storia bizantina e storia dell’arte ed anche come Vicario e katepano di FTRP ITALIA ha tenuto una conferenza che parla romano bizantino e sulla loro immensa arte: la Chiesa di Chora, considerata l’ultimo gioiello di Bisanzio, Patrimonio dell’Unesco, che era posta nella parte alta di Bisanzio sempre nella cinta muraria, dove oggi, da museo, tutti i mosaici sono stati completamente ricoperti da tendaggi e tappeti rossi dagli islamici, diventando moschea.
Da studioso di storia e di arte, il prof. Giustiniani mostra quanto alta era la concezione divina a Bisanzio. Le raffigurazioni in mosaico riprendono un Vangelo apocrifo di Giacomo e come negli stessi significati dei colori, che da tempo ho adottato nei suoi dipinti a contenuto sacro. Nella sua relazione riferisce sull’esistenza anche di parallelismi con l’apocalisse di San Giovanni.
Bellissima è la rappresentazione del percorso di vita della Madonna, che vi fa capire anche quelle piccole differenze tra la religio cristiana ortodossa e la cattolica espressa anche in quelle differenze tra la Bibbia canonica e la Bibbia dei settanta, cioè quella greco romana. Nella chiesa di Chora, i mosaici dell’Infanzia della Madre di Dio, dell’Infanzia e del Ministero di Cristo, i ricchi ed articolati affreschi della cappella funeraria si ispirano ai Vangeli apocrifi, canonici e alla Bibbia dei