Nel centro antico del Comune di Eboli ma anche nel bellissimo borgo medievale del Comune di Ispani, da alcuni anni a questa parte ogni estate si è andata svolgendo con installazioni di lenzuola la collettiva d’arte organizzata e ideata dall’omonima associazione “Lenzuola d’Arte” a cura di Gerardo Bisogni ed Enrico Visconti: “Lenzuola d’Arte è una grande installazione a cielo aperto, dove la pluralitĂ dei contenuti e degli stili pittorici, valorizzano un ambiente giĂ di suo ricco di storia e fascino, ponendosi in dialogo anche con doni e capricci atmosferici che, tra delicate luci mattutine e soffusi bagliori dell’imbrunire, tra brezze leggere e venti bizzosi, sapranno ulteriormente impreziosire questi atipici teleri, inventando inattese cromie e scolpendo forme nuove e sempre nascenti nel vento”.
Quest’anno anche il Next di Capaccio-Paestum ha accolto la terza edizione dell’evento che è diventato Lenzuola in tour fra Eboli Capaccio ed Ispani ed in questa location dell’ex tabacchificio si è arricchito della presenza del critico d’arte di Agropoli Antonella Nigro.
L’esposizione resterà in allestimento fino al prossimo 21 settembre. Alla cerimonia di inaugurazione sono intervenuti il Sindaco di Ispani Francesco Falcone, il Presidente della Provincia di Salerno Franco Alfieri e il critico d’arte Antonella Nigro che ha illustrato dettagliatamente il senso dei lavori installati. A Eboli e a Ispani le prossime tappe per nuovi allestimenti artistici che sapranno coinvolgere turisti e appassionati di arte. Le opere, provengono da ogni parte d’Italia ma  anche da molti paesi stranieri: Spagna, Romania, Perù, Argentina, Columbia, Messico, Brasile
L’antica tradizione mediterranea dei “panni stesi” procede quindi in simbiosi con l’arte che scende in strada en plein air abbandonando i luoghi canonici dell’esposizione quali sono i musei e le gallerie per andare incontro ad un pubblico indifferenziato che possa fruirne facilmente.
Del resto i panni stesi tra i balconi dei centri storici dell’Italia del Sud possono leggersi in una prospettiva sociale e cioè come dei traits d’union verso l’altro, come mani tese che accolgono ed uniscono le diversitĂ .