A partire da domani giovedì 20 giugno, il Pronto Soccorso dell’ospedale Sant’Alfonso Maria de’ Liguori di Sant’Agata de’ Goti (BN) sarĂ operativo esclusivamente durante le ore diurne, dalle 8:00 alle 18:00. Questa decisione, comunicata dall’Azienda Ospedaliera “San Pio” di Benevento, è stata notificata alle autoritĂ competenti, tra cui la Regione Campania, il Prefetto e i Sindaci di Benevento e Sant’Agata de’ Goti, la Questura di Benevento, il Comando Provinciale dei Carabinieri, la Direzione Generale dell’ASL Benevento e la Centrale Operativa 118.
La limitazione dell’orario del Pronto Soccorso è stata necessaria a causa di ragioni logistiche e della carenza di personale. La Direzione Strategica dell’Azienda Ospedaliera ha illustrato estesamente le motivazioni alla base di questa scelta alle autoritĂ competenti, sottolineando la necessitĂ di ridurre temporaneamente gli orari di accettazione dei pazienti fino a quando non sarĂ possibile reperire nuovo personale.
Questa modifica temporanea dell’orario di apertura del Pronto Soccorso rappresenta un punto critico per la comunitĂ locale, che da anni lotta per mantenere attivo un servizio essenziale come il Pronto Soccorso. Con la chiusura notturna, l’ospedale Sant’Alfonso Maria de’ Liguori si trasformerĂ di fatto in un Punto di Primo Intervento, suscitando sgomento e preoccupazione tra i cittadini e le autoritĂ locali.
L’Azienda Ospedaliera “San Pio” di Benevento ha assicurato che si stanno compiendo tutti gli sforzi possibili per risolvere al piĂą presto le problematiche legate alla carenza di personale, al fine di ripristinare il normale funzionamento del Pronto Soccorso e garantire un servizio sanitario adeguato a tutti i residenti di Sant’Agata de’ Goti e delle aree circostanti.
La comunitĂ , nel frattempo, continua a esprimere il proprio dissenso e preoccupazione per la riduzione del servizio, auspicando una rapida soluzione che possa ripristinare la piena operativitĂ del Pronto Soccorso e garantire la sicurezza e la salute di tutti i cittadini. Evidentemente, i circa 100.000 abitanti di Valle Caudina e Valle Telesina non hanno diritto alla tutela della salute garantita dall’articolo 32 della nostra Costituzione.