Un insieme di città , borghi, litorali, ma anche reperti archeologici che hanno più di tremila anni, una terra che si estende dal Tirreno fino all’Appennino: questo è il Cilento che prende il nome dai monaci benedettini che eressero chiese e monasteri vicino al fiume Alento (cis Alentum significa “al di qua dell’Alento).
Il Cilento è una terra traboccante  d’arte, di storia, di cultura. A Elea (divenuta poi Velia con gli antichi romani) nel VI secolo Senofane fondò la Scuola Eleatica, un mix tra scuola filosofica e medica che ancora oggi ispira gli studenti di tutto il mondo. Fu l’antico cantore Omero, che scelse Punta Licosa come luogo dove ambientare il celebre episodio del Canto delle Sirene nell’Odissea.
E sempre lì morì Palinuro, il nocchiero di Enea, che ha dato il suo nome a quella lingua di terra.
Proprio sulla foce del fiume Sele, sorgeva il santuario della dea Era dove Giasone e gli Argonauti andarono per ingraziarsi la dea.
E proprio qui in questi borghi Vittorio Stasi, art manager di origini cilentane, ha lanciato un festival multidisciplinare che tocca tutte le arti performative. Cilentart Fest si pone come obiettivo quello di far scoprire attraverso l’arte e lo spettacolo dal vivo un territorio che non può lasciare indifferenti gli amanti della bellezza. L’edizione 2024 accorpa una serie di comuni Capaccio Paestum, Agropoli, Centola, Gioi, Perito, Moio della Civitella, Omignano e San Giovanni a Piro, che fanno rete fra loro. Il festival è sostenuto dalla Regione Campania e dal Ministero della Cultura ed ha avuto fin dall’inizio il grande sostegno del Teatro Pubblico Campano e del suo direttore Alfredo Balsamo.
Attualmente alla sua quarta edizione, quest’anno la rassegna  cresce e si arricchisce ancora di nuove tappe ,di nuovi borghi.                                                                         Â
Il programma è consultabile sul sito: CILENTARTFEST