(Adnkronos) – Fresco di vittoria della Palma d'Oro al Festival di Cannes con 'A simple accident', il regista dissidente iraniano Jafar Panahi non riesce a tornare a casa dalla sua famiglia a causa della guerra. "Due settimane fa – ha spiegato sui social – sono stato ospite del Sydney Film Festival. La guerra è iniziata pochi giorni fa (prima della fine della kermesse australiana, ndr) e da quel giorno cerco un modo per tornare a casa, dalla mia famiglia e soprattutto da mia madre. La chiusura delle frontiere aeree e terrestri mi ha lasciato fuori dal mio Paese. Ho fatto del mio meglio per tornare, ma è stato inutile. Ma ci riproverò". "Questa situazione è profondamente dolorosa per me – scrive ancora Panahi – non solo per l'inevitabile distanza da casa, ma anche per la sensazione di impotenza verso le sofferenze delle persone che vengono sacrificate ogni giorno nel 'cuore' di questa guerra. Quando il destino di una nazione è ostaggio del potere, ciò che ci rimane è rabbia, dolore e la pesante responsabilità di dire la verità alle generazioni future", conclude il regista. Qualche giorno fa, su 'Le Monde' si era unito all'appello da Teheran di Nobel e registi: "Questo conflitto non solo distrugge infrastrutture e miete vittime civili, ma rappresenta anche una seria minaccia per le fondamenta stesse della civiltà umana", scrivono i firmatari, per i quali portare avanti "l'arricchimento dell'uranio, né la devastante guerra tra la Repubblica Islamica e il regime israeliano servono gli interessi del popolo iraniano e quelli dell'umanità". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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