Scatti originali e affascinanti che fanno della luce l’elemento chiave per esprimere ed enfatizzare le emozioni dell’anima. Il fotografo artista salernitano, pluripremiato e noto a tutti,
Enrico Salzano, ha colto al volo l’invito dell’artista Sogni d’Arte Adalgisa a partecipare alla collettiva milanese. In mostra tre opere fotografiche che raccontano sinteticamente il suo viaggio nel tempo,un lavoro artistico ispirato dalla fotografia sperimentale,tra passato presente e… FUTURO.
Il significato
La fotografia come pittura di luce racconta antiche storie, miti del passato restituiscono sinteticamente l’archeologia dei luoghi ancora oggi visibili tra Paestum e Pompei, passando par la Salerno Longobarda.
Nelle sue foto ci sono personaggi mitologici, presenze emblematiche di cavalieri e cavalli, guerrieri armi, animali.
Sono fantasmi che abitano quei luoghi da sempre, noi non li vediamo, ma ci sono, lui il maestro Salzano ce li mostra come ombre sbiadite dal tempo.Ecco svelata la sua cifra stilistica, come scrisse Gillo Dorfle: Salzano non banalizza la storia, ma la reinterpreta attualizzandola.
Il percorso
Inizia questa ricerca stilisica negli anni 70,comprende fin da allora di dover superare i limiti dati dalla macchina fotografica, sperimenta la foto senza la fotocamera, va oltre l’analogico 20 anni prima dell’avvento della foto digitale. Si pone realmente davanti alla macchina, impressiona i fogli emulsionati con la luce frappone o appoggia le silhouette direttamente sui fogli fotosensibili, lo fa con una flebile luce schermata in camera oscura.
Oggi il maestro sta lavorando a nuove immagini disegnate dalla luce, coniuga la sperimentazione degli anni 70 con la tecnica di ripresa fotografica digitale, praticamente i sensori super sensibile digitali catturano la luce che illuminano figure e oggetti in un ambiente completamente al buio, come in una camera oscura.
Il maestro Salzano parteciperà come docente al progetto scuola viva anno 2025 by Artexperience.
Un viaggio nel tempo, un lavoro artistico ispirato dalla fotografia sperimentale. L’esperienza si concluderà a scuola, con gli alunni delle elementari, dopo aver osservato le opere del maestro, saranno introdotti in camera oscura per prendere visione dal vero del processo creativo che sta alla base della pittura di luce.
Spazio l’Origine
Eccoci dunque in via Borgospesso, nel centro del centro, è una strada elegante il cui nome viene dal fatto che anticamente era un dedalo fittissimo di povere case, dentro una realtà sicuramente molto diversa da oggi.
Proprio lì, al 15, era nell’Ottocento il salotto di Vittoria Cima, frequentato da letterati e musicisti. All’angolo del civico 5 di via Luigi Rossari (1800/1870), che fu un illustre pedagogo, nel tempo in cui questa strada si chiamava vicolo Santo Spirito andra’ in scena un evento culturale, a cura di Silvia Carla Ceffa nello #spaziolOriginale.
Si tratta della mostra di fotografia <attraverso i nostri occhi>
Tra “Libri, Artisti e Incontri”
La serata in galleria è stata piacevole, di ampio e limpido respiro culturale. Nell’oscurità, si può godere la vista appagante dello storico cortile milanese della casa.