“Cara Luciana – si rivolge alla cronista -le parole splendide che scriverai su di me… mi emozionano quasi quanto il mio racconto.
La verità è che la mia storia è autentica densa di vita e bellezza, è come se le parole venissero da sole. Ti regalo una scintilla di verità, di arte vissuta sulla mia pelle, e spero che me la restituirai con la stessa intensità.
La mia voce non è solo uno strumento musicale—è un ponte tra il visibile e l’invisibile, tra chi sei e chi è stato con me e continua ad esserci in ogni nota. Poter darmi voce su carta, o meglio “inchiostro d’oro colato”, è un onore”.
“Note che attraversano l’invisibile”
Ecco la storia di Matteo Schiavone trasformata in una sinfonia di memoria, arte e rinascita.
– I due tenori del Bagaglino
Nel 1994 e 1995, io e mi fratello gemello Luciano eravamo i “due tenori” del celebre Bagaglino su Rai1. Un duo inconfondibile, lirico e intenso, protagonisti di una stagione artistica memorabile, seguita poi da numerose partecipazioni a trasmissioni di punta Rai.
Il silenzio dopo l’eco
Dopo la scomparsa improvvisa di Luciano nel 2012, la mia voce si è fermata. Nessuna nota, nessun palco. Solo il silenzio. Lo stesso Gerry Scotti, colpito, mi chiese come potessi mai trovare la forza per cantare senza il mio
doppio. Per un intero anno non ho cantato, perché ogni palco sembrava un altare vuoto, ogni “quattro tavole” un frammento della mia vita artistica spezzata.
Il giorno del sì
Poi arrivò quel giorno in cui, parlando con amici, mi fu chiesto di cantare ancora—solo una volta. Il “sì” che pronunciai non fui io a dirlo: era la voce di Luciano che mi attraversava. Mi vestii, quasi in segreto, degli abiti di scena, e iniziai a cantare tutto il nostro repertorio. Ma non ero solo. Ogni nota saliva, come spinta da un vento d’altrove. Mi sembrava di stare su una nuvola: era lui a guidarmi nel suo mondo, fatto di suono puro e presenza invisibile. Quella sera mi ha salvato la vita. La depressione stava inghiottendo tutto. Ma Luciano mi curò con la sola medicina possibile: la musica. E così l’invisibile divenne VISIBILE.
– Il ritorno alla luce
Fu l’inizio di un nuovo cammino: la partecipazione a Italia’s Got Talent, l’emozione unica di cantare a The Voice Senior nel 2013. Un ritorno alla ribalta, non per rivendicare il passato, ma per onorarlo, portarlo avanti, con la dignità di chi sa che la voce non è solo un dono—è una missione.
– Dal teatro all’amore
Mai avevo voluto cantare ai matrimoni. Le melodie di Bocelli, Bécaud, Aznavour, i classici napoletani: troppo preziosi per confondersi tra un primo piatto e un brindisi. Poi accadde qualcosa. Una chiamata alla Torre Cerniola di Erchie, in Costiera Amalfitana, mi fece cambiare prospettiva. Quel luogo, quel evento: un vero recital. Lì ho cantato l’amore con dignità, per Francesco e Oksana, il 29 giugno 2025. Un matrimonio trasformato in un’opera d’arte, reso speciale dalla straordinaria organizzazione di Valeria e del marito Armando, un duo che sa far brillare ogni dettaglio.
Prossima tappa: Villa Soglia
Il viaggio continua il 26 luglio, nella splendida cornice della Villa Soglia. Gli sposi, colpiti dalla mia esibizione a The Voice Senior, sono venuti da Milano a Salerno un anno fa per stringermi la mano. Quella stretta di mano fu un patto d’anima. Cantero per loro al tramonto, dopo la cena, prima del taglio della torta. Sarà un altro atto d’amore, di memoria, di bellezza.
Una storia intensa di musica e passione, di dolore che strazia l’anima ma può trasformarsi in poesia. Viene da pensare che quella voce doppia e indissolubile non si sia mai divisa. E che le note, i toni vibranti, che ti raggiungono come una eterna melodia, siano quelli di chi ancora vive nel cuore di chi resta. Per cantare, ancora e in eterno, l’amore che non muore.