Il GEM ha finalmente aperto i battenti il 1° novembre 2025, dopo oltre vent’anni di attesa e numerosi rinvii.
Il museo, situato accanto alle piramidi di Giza, è il più grande al mondo dedicato all’arte faraonica e ospita oltre 100.000 reperti, tra cui il tesoro di Tutankhamon e la statua colossale di Ramses II.
Il museo rappresenta anche una straordinaria opera architettonica e nello stesso tempo un volano per la rinascita culturale dell’Egitto. Inizia una nuova era per la museologia mondiale e per la valorizzazione del patrimonio dell’antico Egitto. Il GEM rappresenta il più grande museo dedicato a una singola civiltà mai costruito.
La cerimonia di inaugurazione, alla presenza delle autorità egiziane, è stata eseguita da diverse personalità internazionali tra cui il ministro italiano della cultura Alessandro Giuli e ha visto una spettacolare esibizione di luci, fuochi d’artificio e musica.
Storia e descrizione del progetto
Il Grand Egyptian Museum, conosciuto anche come Museo di Giza, si trova a soli due chilometri dalle Piramidi, in una posizione che fonde l’antico con il moderno, con una superficie complessiva di 500.000 metri quadrati.
Il progetto nasce da un concorso di progettazione internazionale bandito nel 2002 e vinto nel 2003 dallo studio Heneghan Peng Architects (HPARC), con sedi a Dublino e Berlino.
I lavori iniziati nel 2006 sono stati affidati al gruppo franco-belga BESIX con la collaborazione del governo irlandese e un importante sostegno economico del Giappone.
Filosofia del museo
L’edificio è stato concepito per dialogare armoniosamente con il paesaggio desertico e con le piramidi di Giza, infatti sfrutta sapientemente il dislivello naturale tra la valle del Nilo e l’altopiano desertico per creare una linea di transizione che mette in relazioni due mondi- quello fertile e vitale della valle e quello arido e maestoso del deserto.
Ma anche il percorso al suo interno è stato pensato per far vivere al visitatore un’esperienza immersiva che parte da un ampio piazzale monumentale, pensato come luogo di accoglienza e di respiro per poi procedere verso una zona d’ingresso ombreggiata dove la luce si attenua , preparando il visitatore verso l’interno fino a culminare in una grande scalinata che traduce in forma fisica l’ascesa verso la conoscenza e la memoria, infatti solo raggiunto questo livello che il visitatore potrà ammirare le Piramidi dall’interno del museo.
E qui si rivela la magia di questa opera architettonica, in quanto architettura e paesaggio si fondono tanto da essere chiamata “la quarta piramide “e per la prima volta nella storia museale, la storia di un’antichissima civiltà come quella egizia, si rivela come parte viva e presente dell’esperienza museale.
L’intero complesso comprende:
- 24.000 metri quadrati di mostre permanenti.
- Un centro conferenze e spazi educativi con laboratori.
- Un museo per bambini.
- Un grande centro di restauro e conservazione.
- Oltre 50 ettari di giardini e aree verdi.
100.000 reperti dal periodo predinastico fino all’epoca romana tra cui:
- la statua colossale di Ramses II, alta 12 metri e pesante 83 tonnellate, risalente a circa 3.200 anni fa, scoperta dall’egittologo genovese Giovanni Battista Caviglia nel 1820 nel tempio di Ptah a Menfi.
- Le statue di Tolomeo II e Arsinoe II.
- Il Tesoro di Tutankhamon, composto da oltre 5.500 oggetti tra cui il mascherone d’oro funerario, carri, gioielli e mobili.
- L’Obelisco sospeso, visibile dalla piazza esterna.
- E migliaia di reperti provenienti dal Museo Egizio del Cairo.
In questi giorni di festa dove qui in Italia celebriamo la commemorazione dei nostri defunti, in Egitto si celebra la più grande commemorazione dei loro antenati che hanno lasciato un segno indelebile del loro passato, testimoniando l’espressione di una grande civiltà, quella egizia.
Il GEM si prepara a diventare un grande polo di attrazione internazionale come centro culturale, pronto ad ospitare mostre temporanee, conferenze e attività educative.
Il mondo si prepara a dialogare con la civiltà dei grandi faraoni.
