Manilla Castaldo, un nome che sta emergendo nel panorama poetico, porta con sé una storia di resilienza e forza interiore. Originaria di Afragola, nel cuore dell’area nord di Napoli, ha recentemente dato alle stampe la raccolta di poesie I labirinti dell’anima con Edizioni Melagrana. La sua opera è un viaggio nell’interiorità, un invito a riflettere sulla speranza, la ricerca di sé e sulla bellezza che può nascere anche nei momenti più bui. Nonostante le difficoltà fisiche legate alla sua condizione di ragazza in sedia a rotelle, Manilla ha trasformato le sfide in un potente strumento di espressione, utilizzando la poesia e la grafica come mezzi di rinascita.
La sua passione per la creatività non si è fermata alla scrittura. Dice Manilla: “Dopo aver conseguito il diploma come analista contabile, ho ottenuto un attestato di Merchandising. Successivamente, ho scoperto una nuova passione nel mondo digitale e ho deciso di specializzarmi ulteriormente con un master in Digital Marketing Specialist. La mia passione creativa mi ha portato a realizzare libri didattici per bambini e numerose grafiche pubblicitarie. Questo percorso mi ha permesso di unire le competenze tecniche con la vena artistica, trovando una perfetta armonia tra precisione e creatività.”
Nel corso degli anni, Manilla ha riscoperto una passione profonda per la scrittura, dedicandosi con entusiasmo alla poesia. “Attraverso i miei versi, esploro una vasta gamma di temi, cercando di toccare corde sensibili e ricordare emozioni.” La poesia è diventata per lei un mezzo espressivo essenziale, capace di dare voce ai pensieri e ai sentimenti più intimi, arricchendo la sua vita e quella dei suoi lettori.
In questa intervista, ci racconta come la sua esperienza di vita e il suo percorso artistico si intrecciano, dando voce a un messaggio universale di resilienza.
D- Manilla, puoi raccontarci come la tua esperienza di vita, con le sfide legate alla sedia a rotelle, ha influenzato il tuo percorso artistico e poetico?
Le sfide legate alla sedia a rotelle hanno reso il mio sguardo più attento, più sensibile. Ho imparato a trovare bellezza e significato anche nei momenti più difficili. È proprio da lì che nasce la mia scrittura: da un bisogno profondo di trasformare il dolore in parole, e le parole in speranza.
D- Da cosa nasce l’ispirazione per la raccolta I labirinti dell’anima? C’è un momento particolare che ti ha spinta a mettere i tuoi sentimenti su carta?
L’ispirazione per I labirinti dell’anima nasce da pensieri che mi abitano, da emozioni che si affacciano improvvise. Non c’è sempre un momento preciso, ma spesso accade che una frase mi rimbombi nella mente come un’eco insistente. Quando sento che non riesco più a tenerla solo dentro, la scrivo. Così nascono le mie poesie: da un’urgenza emotiva, da una sensazione che vuole voce.
D- La poesia e la grafica sono strumenti fondamentali nel tuo lavoro. Come si integrano tra loro e come ti aiutano a esprimere le emozioni più profonde?
Per me, poesia e grafica sono due linguaggi che si intrecciano in modo naturale. Le parole danno voce alle emozioni, la grafica le veste, le accompagna, le rende visibili. Un verso può diventare ancora più potente se associato a un’immagine che ne amplifica il significato. Insieme, questi strumenti mi permettono di comunicare con più forza, di arrivare al cuore di chi legge anche senza bisogno di spiegare troppo.
D- Nel tuo libro parli di un viaggio nell’interiorità. Quali sono le tappe principali di questo viaggio e cosa speri che il lettore possa trarne?
Il viaggio che racconto in I labirinti dell’anima attraversa emozioni complesse: la fragilità, la speranza, la fede, la rinascita. Ogni poesia è come una tappa che riflette un momento di consapevolezza o di trasformazione. Spero che chi legge possa ritrovarsi, sentirsi meno solo e magari trovare, tra le mie parole, un piccolo spiraglio di luce per il proprio cammino.
D- Nonostante le difficoltà, hai scelto di condividere il tuo percorso e le tue emozioni. Che messaggio vorresti trasmettere a chi si trova ad affrontare sfide simili alle tue?
Vorrei dire che, anche quando la vita sembra farti inciampare, c’è sempre un modo per rialzarsi, anche solo con lo sguardo o con il cuore. Condividere il mio percorso è un atto di speranza: per ricordare che le fragilità non tolgono valore alla vita, ma possono renderla ancora più profonda. A chi affronta sfide simili, vorrei dire: non smettere mai di credere in te stesso e nei tuoi sogni.
D- Come trovi la forza di rinascere e di guardare al futuro con speranza, anche nei momenti più bui?
La forza la trovo nella fede, nell’amore delle persone che mi circondano e nella creatività, che per me è un rifugio e un motore. Nei momenti più bui mi aggrappo anche alle piccole cose belle, alle parole non dette, ai silenzi pieni di significato. Credo che ogni giorno sia un’occasione per ricominciare, anche solo con un pensiero nuovo o un sorriso.
D- Quali progetti hai in mente per il futuro? Stai lavorando a nuove opere o iniziative legate alla tua passione artistica?
Sì, sto lavorando a diversi progetti che uniscono scrittura e creatività. Da un lato, sto scrivendo un nuovo libro di poesie, quasi ultimato, e dall’altro, sto lavorando a una raccolta di racconti brevi che parlano della bellezza nascosta nelle piccole cose. Insomma, le idee non mancano, vediamo quale dei progetti vedrà per primo la luce.
D- Che consigli daresti a chi desidera esprimere sé stesso attraverso l’arte, ma si sente bloccato dalle proprie difficoltà?
Direi di non aspettare il momento perfetto, perché spesso nasce proprio dall’imperfezione la vera bellezza. Le difficoltà non devono essere un freno, ma uno stimolo. L’arte è un modo potente per trasformare il dolore, la gioia, la confusione in qualcosa che parla agli altri. Bisogna avere il coraggio di iniziare, anche con una piccola cosa, e lasciarsi guidare dal cuore.