In Italia sono presenti due vulcani attivi, gli unici in tutta l’Europa continentale: l’Etna e il Vesuvio.
Ma mentre l’Etna manifesta la sua attività con continue eruzioni che talvolta danno anche uno spettacolo surreale, il Vesuvio tace o meglio è quiescente.
L’Etna oggi ha un livello di allerta giallo che indica un’attività vulcanica in corso sebbene non pericolosa per il territorio circostante in quanto le sue eruzioni sono effusive che sono meno pericolose di quelle esplosive, lasciando anche il tempo per l’evacuazione.
Inoltre il costante monitoraggio dell’Istituto di Geofisica e Vulcanologia permette una maggiore conoscenza delle sue dinamiche e una certa sicurezza.
Il Vesuvio, invece che domina il golfo di Napoli e caratterizza la città, è uno stratovulcano, la cui forma è il risultato della fusione con un vulcano più antico il monte Somma.
E’ uno dei vulcani più studiati soprattutto per la sua pericolosità, dato il carattere esplosivo delle sue eruzioni e l’elevata densità della popolazione che vive nell’area vesuviana.
Ha eruttato molte volte nella storia a partire da quella del 79 d.C. che distrusse Pompei ed Ercolano fino all’ultima avvenuta 81 anni fa nel 1944, ben 50 eruzioni sono state registrate.
Ma oggi il nostro Vesuvio rimane sempre un’attrazione turistica in quanto è sempre un’esperienza meravigliosa poter fare i numerosi sentieri che sono proposti ai visitatori che vogliono godere della bellezza del suo paesaggio ma bisogna sempre essere sempre prudenti nel rispettare i suggerimenti e le norme di sicurezza proposti dall’Ente Parco Nazionale del Vesuvio.
La sentieristica del Parco Nazionale del Vesuvio
Attualmente questi sono i sentieri fruibili anche se è sempre meglio contattare l’Ente Parco per ulteriori informazioni:
Sentiero n.1 La valle dell’Inferno
Sentiero n.4 Attraverso la Riserva Tirone
Sentiero n.5 Risalire il sentiero del Gran Cono
Sentiero n.9 Il Fiume di Lava
Sentiero n.11 La Pineta di Terzigno
Avvincente è la lettura della bellissima poesia che Giacomo Leopardi compose durante il suo soggiorno napoletano a villa Ferrigni, Torre del Greco: La Ginestra.
La sua ultima opera di struggente bellezza dove possiamo cogliere anche dei versi in cui parla della distruzione di Pompei.
Speriamo che il Vesuvio non si svegli mai ma che almeno i nostri esperti e studiosi di vulcanologia possano allertare la popolazione e metterla in sicurezza.
Nel frattempo continuiamo a vivere con consapevolezza, pur sapendo che il pericolo può essere sempre in agguato.