(Adnkronos) – Anche per la Nato, "l'Iran non deve avere l'arma atomica". Lo dice il segretario generale dell'Alleanza atlantica Mark Rutte, in conferenza stampa all'Aja alla vigila del summit. Per Rutte, dato che Teheran è "pesantemente coinvolta" nella guerra condotta dalla Russia contro l'Ucraina poiché fornisce "droni" a Mosca, il tema "emergerà nelle discussioni" nel corso del vertice. Secondo Mark Rutte, l'attacco sferrato dagli Usa contro i siti nucleari iraniani non è "contrario al diritto internazionale". La "più grande paura" del segretario generale della Nato, spiega in conferenza stampa all'Aja, "sarebbe che l'Iran avesse l'arma atomica. Focalizziamoci sulle cose essenziali: potrebbe esercitare una stretta mortale su Israele e sulla regione e altri parti del mondo". Per questo, continua, "la Nato ha sempre detto che Teheran non dovrebbe mai mettere le mani su un'arma nucleare. E non concordo sul fatto che sarebbe contrario al diritto internazionale quello che hanno fatto gli Usa", conclude. Il segretario generale sottolinea che l'industria europea della difesa deve "rispondere rapidamente" ai "chiari segnali" sulla domanda che inviano gli Stati della Nato. "Domani al summit della Nato sull'industria della difesa – afferma in conferenza stampa – continueremo a vedere nuovi ordinativi, una cooperazione concreta per espandere la nostra base industriale nella difesa. Mandiamo un chiaro segnale di domanda. Abbiamo bisogno che l'industria risponda e che lo faccia rapidamente, perché c'è bisogno urgente" di aumentare la produzione militare. "Non solo saremo più sicuri, ma c'è un enorme potenziale economico per le nostre società, inclusi più posti di lavoro per la nostra gente". Domani martedì 24 giugno e mercoledì 25 giugno si terrà all’Aja, nei Paesi Bassi, il vertice Nato 2025, in un clima di massima sicurezza e tensioni geopolitiche. Il summit arriva in un momento critico per l’Alleanza, segnata da visioni divergenti tra gli alleati e dall’ombra di un secondo mandato Trump, che potrebbe minarne la coesione. I Paesi della Nato hanno sottoscritto un impegno ad aumentare la spesa per la difesa al 5% del Pil, dopo che la Spagna ha ritirato l'opposizione che minacciava di far deragliare il vertice dell'Alleanza della prossima settimana, hanno dichiarato i diplomatici coinvolti nei negoziati. Tuttavia, il premier spagnolo Pedro Sanchez ha dichiarato che Madrid ha "raggiunto un accordo" con la Nato che la esenta dal raggiungimento dell'obiettivo. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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