(Adnkronos) –
Ancora una notte di guerra tra Iran e Israele. E il bilancio delle vittime continua ad aumentare dopo una nuova ondata di attacchi mortali lanciata da Teheran. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha reso noto che le recenti incursioni missilistiche lanciate dall’Iran contro il territorio israeliano hanno causato la morte di 13 persone, tra cui tre bambini. Nel comunicato ufficiale si riportano inoltre 9 feriti gravi, 30 feriti di media entità e 341 feriti lievi, dopo una notte segnata da continue sirene di allarme in tutto il Paese. Edifici sono stati colpiti a Tel Aviv e Gerusalemme (VIDEO). Gli attacchi iraniani rappresentano una ritorsione all’offensiva massiccia di Israele contro la Repubblica islamica, in un’escalation che continua a generare tensioni e paura tra la popolazione civile israeliana, costretta a convivere con il costante rischio di nuovi raid missilistici. Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha denunciato apertamente il coinvolgimento degli Stati Uniti negli attacchi israeliani contro l’Iran, definendoli come un’aggressione condotta con il sostegno americano. Durante un incontro con diplomatici stranieri a Teheran, Araghchi ha affermato: "Abbiamo prove concrete che le forze americane nella regione hanno supportato gli attacchi israeliani. Abbiamo monitorato attentamente e raccolto numerose evidenze di come gli Stati Uniti abbiano aiutato il regime israeliano". Il ministro ha citato anche le dichiarazioni del presidente Donald Trump, che in diverse interviste ha espresso chiaramente il proprio appoggio alle operazioni contro l’Iran, ribadendo così la responsabilità di Washington: "L’America è partner di questi attacchi e deve assumersi la propria responsabilità". Araghchi ha quindi esortato gli Stati Uniti a prendere una posizione chiara e pubblica, sottolineando che le comunicazioni private non sono sufficienti per giustificare o negare tali accuse. Il ministro degli Esteri iraniano ha quindi definito gli attacchi israeliani contro l’Iran come una chiara aggressione che ha colpito obiettivi civili e militari, incluso il sito nucleare di Natanz. Araghchi ha sottolineato come questi raid siano avvenuti nel mezzo delle trattative nucleari con gli Stati Uniti, evidenziando che Israele non ha alcuna intenzione di negoziare seriamente. Secondo il ministro, l’Iran si sta difendendo legittimamente contro queste violenze e continuerà a rispondere con azioni mirate contro obiettivi militari ed economici israeliani. Tuttavia, ha chiarito che "se Israele smetterà di attaccare, anche noi fermeremo le nostre reazioni". La volontà di Teheran è evitare un’escalation regionale, ma il Paese risponde a ogni atto di aggressione con fermezza, insistendo affinché la comunità internazionale intervenga per fermare questa spirale di violenza. Per Araghchi Israele ha "superato una nuova linea rossa" internazionale colpendo i siti nucleari iraniani. Nel frattempo, le Forze di difesa israeliane hanno detto di aver completato una vasta serie di attacchi contro obiettivi a Teheran legati al progetto nucleare del regime iraniano. L'Idf ha affermato che nelle operazioni mirate, hanno colpito sedi e siti che avrebbero potuto consentire all'Iran di ottenere armi nucleari. In un post su X, si legge: "L'Idf ha completato una vasta serie di attacchi contro obiettivi a Teheran legati al progetto nucleare del regime iraniano. Gli obiettivi includevano il quartier generale del ministero della Difesa iraniano, la sede del progetto nucleare Spnd e altri obiettivi, che hanno favorito gli sforzi del regime iraniano per ottenere un'arma nucleare e dove il regime iraniano ha nascosto il suo archivio nucleare." Nella stessa serata, Israele non ha escluso nessun obiettivo negli attacchi contro l'Iran, anche la guida suprema Ali Khamenei ''non è off limits'', ha detto un alto funzionario israeliano, intervistato dal Wall Street Journal. I ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran, hanno dal canto loro annunciato di aver lanciato due missili balistici contro Israele nelle ultime 24 ore, colpendo "obiettivi sensibili del nemico sionista" nell’area di Tel Aviv. Si tratterebbe, secondo i portavoce del gruppo, della prima operazione dichiaratamente condotta "in coordinamento con l’esercito iraniano", come affermato dal portavoce militare Yehya Sarea in un discorso televisivo: "In trionfo per i popoli oppressi di Palestina e Iran". Le forze armate israeliane, tuttavia, hanno dichiarato al Times of Israel di non avere evidenza di lanci missilistici provenienti dallo Yemen nelle ultime 24 ore. Un razzo partito due giorni fa dallo Yemen ha colpito Hebron, in Cisgiordania, ferendo alcuni civili palestinesi, ma gli Houthi non hanno rivendicato l’attacco. Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato che l’esercito "colpirà i siti e continuerà a spellare il serpente iraniano a Teheran e ovunque, privandolo delle capacità nucleari e dei sistemi d’arma". Katz ha aggiunto che "il dittatore iraniano sta trasformando Teheran in Beirut e i suoi abitanti in ostaggi per la sopravvivenza del suo regime", riporta il Times of Israel. Queste parole seguono l’avvertimento senza precedenti dell’Idf rivolto ai civili iraniani di evacuare immediatamente le aree attorno agli impianti militari. In un messaggio in persiano diffuso su X dal colonnello Avichay Adraee, portavoce dell’Idf, si sottolinea che la presenza in prossimità di questi siti rappresenta un grave rischio per la vita. L’ordine invita inoltre a non tornare in queste zone "fino a nuovo avviso", segnalando un’intensificazione delle tensioni militari e un possibile aumento delle operazioni israeliane mirate a colpire le infrastrutture militari iraniane. Nel pieno dell’escalation tra Israele e Iran, Donald Trump ha avvertito Teheran che ogni attacco contro gli Stati Uniti sarà seguito da una risposta militare devastante. Il presidente Usa ha ribadito che Washington non ha avuto alcun ruolo nei raid israeliani contro i siti nucleari e militari iraniani. "Se veniamo attaccati in qualsiasi modo, forma o maniera dall’Iran, la piena forza e potenza delle Forze Armate statunitensi si abbatterà su di voi a livelli mai visti prima – ha scritto Trump domenica mattina sulla piattaforma Truth Social – Gli Stati Uniti non hanno nulla a che fare con l’attacco all’Iran, di questa notte". Il presidente ha poi rilanciato l’ipotesi di una mediazione: "Possiamo facilmente concludere un accordo tra Iran e Israele e porre fine a questo conflitto sanguinoso!!!". Due giorni fa Trump aveva già esortato Teheran a negoziare, avvertendo che in caso contrario avrebbe subito "attacchi ancora più brutali" da parte di Israele. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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