Vittoria doveva essere, e vittoria è stata. I granata battono il Mantova (2-0) e conquistano tre punti fondamentali nella lotta per la salvezza.
Mister Marino, rispetto alla gara con lo Spezia, ripropone Soriano e Verde per Stojanovic e Tongya, oltre al rientrante Zuccon per Tello.
Partita combattuta sin dall’inizio. Ci prova il Mantova al 10’, ma su cross di Radaelli dalla destra, Ghiglione anticipa Fiori e, sulla ripartenza, Verde allarga per Soriano, ma il suo sinistro termina di poco a lato. Al 33’ Verde sfiora il vantaggio di testa su centro di Corazza, ma la sfera termina di poco alta. Pericoloso il Mantova al 34’ con Mensah, che è murato in area di rigore da un super intervento di Ruggeri.
I granata passano nel primo minuto di recupero con un sinistro dal limite di Amatucci, che buca l’incolpevole Festa.
Nella ripresa la Salernitana prova a chiudere la gara ed, al 54’, Soriano, su passaggio di testa di Lochoshvili, manca di poco il bersaglio. Al 57’ Cerri, ben servito in profondità da Amatucci, si libera di Cella e trafigge per la seconda volta il Mantova, ma Prontera annulla per fallo sul difensore virgiliano (onestamente vi è una leggera trattenuta, ma il VAR conferma).
Entrano Tello e Simy per Zuccon e Cerri e, poi, Stojanovic e Tongya per Ghiglione e Verde.
Il Mantova ci prova, ma i granata chiudono tutti gli spazi. Ci prova Galoppini all’82’, ma il suo colpo di testa è centrale e Christensen blocca senza problemi. Ci prova anche Debenedetti, ma anche la sua conclusione, sempre di testa, è debole e il portiere granata non ha problemi.
Al 93’ la Salernitana raddoppia: punizione battuta dal Mantova a centrocampo, intercettata da Ruggeri di testa. La palla arriva a Simy, che si libera di Trimboli e si invola verso la porta avversaria e, arrivato al limite dell’area, trafigge per la seconda volta Festa.
Dopo aver rimesso la palla al centrocampo, Prontera fischia la fine.
Buona prestazione da parte della Salernitana contro un avversario coriaceo e mai domo. Un primo tempo giocato in modo diverso rispetto al solito, aggredendo l’avversario nella sua area di rigore e impedendogli di sviluppare il suo gioco, che prevede palleggio veloce con verticalizzazioni sugli esterni, volto a ricercare la superiorità numerica o con la prima punta che viene incontro per aprire gli spazi per i due esterni e per il trequartista centrale.
Grande sostegno da parte del pubblico (circa ventimila i presenti).
Venerdì si va a Genova contro la Sampdoria. Partita decisiva. Bisogna non perdere.