Negli ultimi anni, sono emerse diverse teorie riguardanti l’origine del SARS-CoV-2, il virus responsabile della pandemia di COVID-19. Secondo un report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’ipotesi più probabile è che il virus sia passato dagli animali all’uomo attraverso un ospite intermedio, con i pipistrelli come serbatoio naturale di coronavirus e i pangolini come possibile intermediario, in particolare in Asia. Tuttavia, anche altre spiegazioni sono state prese in considerazione, tra cui la trasmissione diretta da una singola specie animale e l’ipotesi di un incidente di laboratorio. Il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato nel marzo 2021 che la fonte del virus non è ancora stata individuata con certezza assoluta, sottolineando le difficoltà legate alla reticenza delle autorità cinesi a consentire un’indagine approfondita.
L’incertezza riguardo alle origini del virus ha alimentato diverse teorie alternative, tra cui quella secondo cui il SARS-CoV-2 sarebbe stato creato in laboratorio come arma biologica. Questa ipotesi si basa su alcuni indizi, come la presenza di un laboratorio a Wuhan dedicato allo studio di microrganismi e il ricovero di tre scienziati del laboratorio nel novembre 2019, che si sarebbero gravemente ammalati. Personalità come il premio Nobel Luc Montagnier hanno sostenuto questa teoria. Altri hanno attribuito la creazione del virus a scienziati come il premio Nobel Tasuku Honjo e l’americano Charles Lieber, quest’ultimo accusato di aver creato e venduto il virus alla Cina.
Alcune teorie sostengono inoltre che la pandemia sia stata orchestrata per indebolire l’economia di alcuni paesi e favorirne altri. In particolare, in Cina e in Iran si è diffusa l’idea che gli Stati Uniti abbiano creato il virus come arma di conquista globale.
Un altro filone di ipotesi complottiste collega la diffusione del SARS-CoV-2 alla tecnologia 5G. Secondo queste idee, le frequenze utilizzate dalle antenne per la trasmissione dati potrebbero indebolire il sistema immunitario delle persone, rendendole più suscettibili alle infezioni. Alcuni sostenitori affermano anche che il virus possa essere trasmesso direttamente attraverso le antenne 5G. Tra i promotori di queste teorie vi è il teorico britannico Mark Steele, che ha collegato il lancio del 5G alla pandemia. Anche figure come Gunter Pauli, consulente economico del governo italiano, hanno sostenuto questa tesi.
In rete sono circolate teorie del complotto, tra cui un tweet che suggerisce che le banconote da 20 sterline della banca d’Inghilterra raffigurino un’antenna 5G e il virus SARS-CoV-2. Inoltre, alcune unità flash USB sono state vendute a prezzi elevati come “5G Bioshield”, con l’affermazione di offrire protezione dalla presunta minaccia di infezione trasmessa tramite le onde radio dei telefoni cellulari.
Le teorie complottiste che circolano sostengono, che la fondazione di Bill Gates e Melinda Gates avrebbe avuto lo scopo di controllare la popolazione attraverso vaccini e microchip. Un sondaggio ha mostrato che una percentuale significativa di americani crede a queste teorie.
Altre teorie sostengono che il virus sia stato inventato dalle case farmaceutiche per arricchirsi, o che il vaccino fosse già disponibile dal 2014.
Per quanto riguarda la “dittatura sanitaria”, alcune persone credono che la pandemia sia un modo per le élite di prendere il controllo del mondo.
A partire dall’estate del 2020, in paesi come Spagna, Inghilterra, Germania, Svizzera, Nuova Zelanda, Paesi Bassi e Italia, sono state organizzate manifestazioni negazioniste che contestavano l’esistenza stessa del virus e l’utilità delle mascherine. In alcuni casi, gruppi di persone hanno cercato di entrare in ospedali o di fare irruzione in reparti di terapia intensiva, tentando di dimostrare che il COVID-19 fosse un’invenzione.
Tra le teorie più diffuse, c’è quella secondo cui i vaccini sarebbero prodotti da feti abortiti o da linee cellulari cancerogene, o che i morti di COVID-19 siano in realtà vittime di altre patologie e non della malattia stessa.
Alcuni sostenitori di queste teorie hanno diffuso l’idea che i numeri delle vittime siano stati gonfiati o che le statistiche siano state manipolate. Per esempio, si è parlato di un presunto caso di classificazione errata di un decesso come COVID-19 o di studi che affermano che la mortalità del 2020 fosse inferiore a quella dell’influenza stagionale. Anche sui social sono circolati screenshot e messaggi che mettevano in dubbio i conteggi ufficiali.
Sul web sono stati condivisi video di reparti ospedalieri vuoti o di ambulanze che percorrevano le città senza trasportare malati, con l’intento di dimostrare che l’emergenza fosse esagerata o inesistente. In alcuni casi, si sono diffuse notizie su medici arrestati o su presunti ordini di smettere di curare i pazienti sopra i 60 anni.
Alcuni hanno sostenuto che le restrizioni imposte dalla pandemia avrebbero rallentato il cambiamento climatico, mentre altri hanno diffuso notizie come il divieto di autopsie o l’ordinanza di non fare tamponi ai migranti delle ONG.
La pandemia di Covid-19 ha scatenato non solo una crisi sanitaria globale, ma anche un’ondata di teorie complottiste: dalle proteste contro l’uso delle mascherine, alle accuse sui vaccini, il fenomeno ha coinvolto diverse nazioni.
Le teorie del complotto sulla Covid-19 rappresentano un fenomeno complesso e interessante, che offre uno spunto di riflessione sulle origini del Sars-Cov-2.