(Adnkronos) – “Voglio che questa guerra finisca”. Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky “bisogna averli entrambi allo stesso tavolo”. Donald Trump parla ai giornalisti al termine della riunione di gabinetto e avverte che la situazione è “molto, molto seria”, spiegando che l’obiettivo è evitare un’escalation globale: “Se non avessi vinto queste elezioni, l’Ucraina sarebbe potuta finire in una guerra mondiale. Ora non accadrà, ma c’è il rischio di una guerra economica, che sarebbe devastante, soprattutto per la Russia”.
Trump torna anche a rivolgere critiche al presidente ucraino: “Zelensky non è esattamente innocente, lo dico sempre: per ballare il tango servono due persone”. Il presidente americano ribadisce che gli Stati Uniti hanno cambiato strategia nei confronti di Kiev: “Ora non stiamo più pagando soldi all’Ucraina, paghiamo soldi a noi stessi. La Nato compra tutto l’equipaggiamento, ma io voglio fermare questa guerra perché ogni settimana muoiono migliaia di persone”.
Il tycoon liquida poi con poche parole le dichiarazioni del ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, sulla illegittimità di Zelensky per condurre la trattativa di pace: “Non importa cosa dicono. È tutta una messinscena, sono tutte stronz…”.
Zelensky è tornato a sottolineare ancora una volta che è necessario “accelerare” il lavoro con i partner sulle garanzie di sicurezza. “È assolutamente importante proseguire tutti gli sforzi diplomatici per porre fine all’aggressione russa”, ha ribadito una portavoce della Commissione europea durante il briefing giornaliero con la stampa, spiegando che questo è stato “uno dei punti principali” emersi durante la discussione di lunedì tra rappresentanti europei e il segretario di Stato Usa, Marco Rubio.
Per quanto riguarda le garanzie di sicurezza, “sono in corso discussioni e sforzi diplomatici”, mentre al Consiglio affari esteri in formato Gymnich, in agenda per venerdì e sabato a Copenaghen, verrà discusso “come aumentare la pressione sulla Russia e su come sostenere ulteriormente e meglio l’Ucraina affinché sia il più forte possibile”, ha specificato la portavoce. Al momento “è molto chiara la necessità di aumentare ulteriormente la pressione sulla Russia affinché sia disposta a compromessi, ed è proprio per questo che stiamo lavorando al 19esimo pacchetto di sanzioni”.
Sul versante delle garanzie di sicurezza da offrire a Kiev, materia affidata ai consiglieri per la sicurezza nazionale dei vari Paesi dopo l’incontro tra Trump e i leader europei a Washington, “presto dovremmo ricevere notizie”, ha spiegato la portavoce. “Il principio fondamentale resta che l’Ucraina deve essere in grado di mantenere la propria sovranità e integrità territoriale, e non ci possono essere limitazioni alle forze armate ucraine in termini di cooperazione con altri Paesi terzi o assistenza da parte di altri Paesi”, ha concluso.
Ieri per la prima volta l’Ucraina ha confermato che l’esercito russo è entrato nella regione di Dnipropetrovsk, l’area amministrativa centrale finora relativamente risparmiata dai combattimenti. “Sì, sono entrati e i combattimenti sono in corso in questo momento”, ha dichiarato all’Afp Viktor Tregubov, portavoce del Gruppo operativo-strategico delle forze di Dnipro. L’esercito ucraino, tuttavia, ha smentito le affermazioni di Mosca secondo cui le truppe russe avrebbero già preso il pieno controllo degli insediamenti di Zaporizke e Novogeorgiivka, ribadendo che gli scontri sono ancora in corso.
Intanto gli Stati Uniti hanno approvato il trasferimento in Ucraina di missili Eram, missili di precisione avio lanciati con una gittata fino a 450 chilometri, proprio mentre il Pentagono ha introdotto restrizioni sull’impiego degli Atacms (300 chilometri di gittata) contro obiettivi in Russia. Non è chiaro se tali restrizioni si applicheranno anche agli Extended Range Attack Munitions. Secondo fonti citate dal Wall Street Journal, anche l’impiego di un Eram dovrà essere approvato dal dipartimento della Difesa.
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