“Voialtri vi annoiate perché non avete vita interiore”. Lo ha scritto Natalia Ginzburg nel suo libro Lessico famigliare, e alla famosa scrittrice e drammaturga si è ispirato il giornalista Antonio Manzo, nel corso dell’evento “Viaggio nella memoria. L’antica Fratte”, ospitato nell’accogliente salone dell’archivio di Stato di Salerno. Il relatore cita ancora Jack Kerouac e il suo romanzo “On the road”, riferendo analogie con lo stile dell’autrice.
Lo spunto è il libro di Anna Senatore, (“Donna dietro lo specchio”) poetessa e scrittrice nota al pubblico e alla critica per la spiccata sensibilità e la particolarità della scrittura, sensitiva e autentica come poche.
Pensare dunque al racconto della Ginzburg mentre le immagini della Fratte di un tempo scorrono nitide, risulta spontaneo al relatore, che attribuisce alle memorie la capacità di fermare un tempo che passa ma lascia impronte indelebili: sono i segni di una affettività che non tramonta e forgia il nostro futuro e il nostro modo di essere. Sempre e inevitabilmente.
Le foto, bellissime, sono tratte dall’archivio di Michele Di Lorenzo, fotografo di lungo corso, per quarant’anni punta di diamante dell’archivio di Stato. Ed è lui stesso a proiettarle sullo schermo, con gli occhi lucidi di chi ricorda un passato indelebile che ferma la vita in un magico scatto e la racchiude in uno scrigno. Sala affollata malgrado il caldo torrido dell’ora pomeridiana, ma il fascino della location e le parole dell’autrice conquistano chi ascolta. Una atmosfera magica che si avverte nell’intervento di Salvatore Amato, direttore dell’ Archivio, nella voce possente e insieme dolce del baritenore Michele Ricciardi, che regala alla platea tre brani, suoi cavalli di battaglia, l’ultimo dei quali cantato in coppia con la stessa scrittrice Anna Senatore, che oltre alla penna vanta anche una brillante ugola. Introspettiva e centrata la relazione del critico Rino Mele, che cura il saggio nel volume Donna dietro lo specchio, edito da Officine Zephiro, con una splendida copertina illustrata dall’artista Adriana Sgobba.
A corollario dell’incantevole serata l’interpretazione elegante di tre capitoli del volume, affidata all’intensa voce dell’attrice Annamaria Senatore.
In chiusura dell’evento, moderato dalla giornalista e scrittrice Luciana Mauro e organizzato dall’associazione culturale Scriptorium, è il pubblico a intervenire. Due gli interventi più toccanti, tra i quali quello della prof Rita Bucciarelli, sincero e spontaneo elogio della singolare scrittura di Anna Senatore. E nei suoi saluti finali l’autrice si commuove, donando ancora emozioni a chi ascolta e vorrà leggere la sua storia di vita, fatta di dolore e sacrificio, ma orgogliosa di un amore così intenso da superare ogni ostacolo. Applausi a scena aperta.