(Adnkronos) – Ex ministro della Cultura, consigliere del leader russo, considerato un falco, Vladimir Medinsky è alla guida della delegazione russa agli attesi colloqui in Turchia con l'Ucraina. Sarebbero i primi diretti dopo oltre tre anni di guerra, dall'inizio dell'invasione russa su vasta scala. Un passato alla Duma, ministro della Cultura dal 2012 al 2020, Medinsky è abituato a 'trattare'. E a non trattare. Era lui alla guida della delegazione russa ai colloqui con l'Ucraina del 2022 in Bielorussia e Turchia. Coautore di un testo scolastico presentato dalle autorità russe nel 2023 con l'obiettivo di giustificare il conflitto in Ucraina, senza risparmiare accuse all'Occidente, afferma che "la Russia è pronta a riprendere il processo di negoziazione a Istanbul e a possibili compromessi, ci stiamo lavorando". "Siamo pronti a lavorare, a discutere di possibili compromessi", ha detto Medinsky citato dalla Ria Novosti. Quel testo scolastico è stato il primo libro di storia, con pagine dedicate alla guerra in Ucraina, a entrare con approvazione ufficiale nelle aule degli ultimi anni delle scuole superiori russe. Ma negli anni non sono mancate critiche per la 'visione' della storia di Medinsky, convinto che il lavoro di Donald Trump "certamente finirà sulle pagine dei libri di storia della Russia". Medinsky è nato nel 1970 nella regione di Cherkasy, oggi in Ucraina, ma non è affatto ucraino. Figlio di un militare, in passato si è descritto come un alunno modello. Ha studiato giornalismo all'istituto Mgimo, che fa capo al ministero degli Esteri russo e dove da sempre 'crescono' i futuri rappresentanti della diplomazia russa.
Sposato, con quattro figli, dal 2013 è alla guida della Società russa di storia militare. Dal 2020 è consigliere di Putin e dallo scorso febbraio è anche a capo dell'Unione russa degli scrittori. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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