Derby campano per la Salernitana di Patron Iervolino nel campionato di Lega A 2023/24 contro il Napoli di mister Mazzarri
I granata sono di scena allo stadio Diego Armando Maradona ( 55.000 spettatori- via Jacopo de Gennaro) per una sfida “molto sentita” da entrambe le tifoserie
L’avvocato gastronomico Andrea Criscuolo, prima di andare a tifare per la nostra squadra, Vi consiglia di gustare le bonta’ enogastronomiche del territorio napoletano
Pizza
Friarielli
Mozzarella di Bufala
Frittata di pasta
Fagioli e cozze
Puttanesca
Ragù napoletano
Parmigiana di melanzane
Pasta e patate
Casatiello
Zucchine alla scapece
Babà
Struffoli
Pastiera
Sfogliatella
PRODOTTI TIPICI DELLA ZONA
La cucina napoletana ha antichissime radici storiche che risalgono al periodo greco–romano e si è arricchita nei secoli con l’influsso delle differenti culture che si sono susseguite durante le varie dominazioni della città e del territorio circostante.
A seguito delle varie dominazioni, principalmente quella francese e quella spagnola, si è delineata la separazione tra una cucina aristocratica ed una popolare. La prima, caratterizzata da piatti elaborati e di ispirazione internazionale, mentre la seconda legata ad ingredienti della terra.
A seguito delle rielaborazioni avvenute durante i secoli, e della contaminazione con la cultura culinaria più nobile, la cucina napoletana possiede ora una gamma vastissima di pietanze.
La Cucina napoletana è caratterizzata da ricette antiche napoletane, anche piatti poveri e dense di storia. Rimango sempre affascinata quando leggo la provenienza di una determinata ricetta e le sue origini. Le ricette napoletane tipiche spaziano in lungo e in largo, spesso sono ricette tipiche campane, altre proprio di Napoli.
Le ricette tradizionali napoletane sono sia di terra, a base di carne, pasta, verdure e legumi, sia di mare, vista la vicinanza. Possiamo trovare tanti piatti tipici poveri, accostati ad altri decisamente ricchi ed elaborati: dagli antipasti tipici e i rustici napoletani, come il pane ripieno napoletano, la frittatina napoletana di pasta, la pizza fritta, la pizza di scarole, la pasta alla napoletana e i primi piatti napoletani,dalla semplice pasta patate e provola, alle lasagne, agli ziti con il ragù alla genovese, ai paccheri preparati in mille modi diversi, e poi il sartù di riso, timballi e tanti altri primi piatti napoletani con il pesce. Tra i secondi piatti tipici, polpette di vario genere, salsiccia e friarielli, parmigiana di melanzane, gattò di patate, peperoni ripieni, melanzane a barchetta, e ovviamente la mitica pizza, capolavoro della cucina napoletana. Da non dimenticare i fritti napoletani: crocchè di patate, sciurilli, scagliozzi, pastarsciute, mozzarella dorata e fritta o mozzarella in carrozza, fritture di pesce o verdure in pastella.
Clima e territorio
Previsti 13 gradi con una giornata fredda e soleggiata
Napoli è un comune italiano di 917.709 abitanti, terzo in Italia per popolazione, capoluogo della regione Campania, dell’omonima città metropolitana e centro di una delle più popolose e densamente popolate aree metropolitane d’Europa.
Napoli è una delle più grandi ed incantevoli città d’arte del Mediterraneo. Capoluogo della regione Campania è, per grandezza, il terzo comune italiano dopo Roma e Milano. La città domina l’omonimo golfo, che si estende dalla penisola sorrentina all’area vulcanica dei Campi Flegrei ed offre una vista molto suggestiva, con l’imponente vulcano Vesuvio e, in lontananza, tre magnifiche isole – Capri, Ischia e Procida – che sembrano piccoli gioielli sorti dal mare. Oltre ai suoi splendidi paesaggi, Napoli deve la sua meritata fama anche al fascino di un centro storico che racconta 2500 anni di storia ed è stato inserito nel 1995 nel World Heritage List dell’UNESCO.
Napoli è una città dove le stratificazioni storiche e archeologiche creano itinerari di visita del tutto peculiari e incantevoli. Poco sopravvive di “Partenope”: la città greca delle origini è rintracciabile, ad esempio, nelle mura greche che passano per via Mezzocannone. Le rovine romane sono, invece, più numerose: tra le tante è situata in pieno centro l’area archeologica di San Lorenzo Maggiore, che ospita parte dell’agorà greca del V sec. a.C. e molti reperti romani di un’epoca in cui la città era già una ‘metropoli’.
La vita quotidiana e artistica di Napoli si snoda per le sue vie e i suoi quartieri brulicanti di vita e di monumenti, dalla Sanità e dai Quartieri Spagnoli realizzati nel ‘500, zona popolare ricca di colori e folklore, agli itinerari che si snodano lungo le vie principali. Prendendo l’arteria stradale detta “Spaccanapoli” (perché divide in due la città antica), i visitatori potranno partire dalla Chiesa del Gesù Nuovo, con la sua facciata recuperata da un palazzo signorile del ‘400, passare per la Basilica di San Domenico Maggiore di epoca angioina e arrivare, risalendo via Duomo, alla magnifica Cattedrale.
Ristrutturato più volte per riparare ai danni sismici, il Duomo si sovrappone a edifici preesistenti e deve lo slancio verticale dell’odierna facciata ad Enrico Alvino, architetto dell’Ottocento. All’interno è da visitare la Cappella del Tesoro di San Gennaro che custodisce, fra le altre cose, la reliquia del sangue del santo.
Un secondo percorso parte da piazza Bellini, luogo di caffè letterari, segue i portici medievali del palazzo di Filippo d’Angiò in Via Tribunali e arriva fino a Castel Capuano. Si tratta di uno dei quattro castelli che dominano Napoli insieme a Castel Sant’Elmo, Castello dell’Ovo e alla fortezza-palazzo di Castel Nuovo, detto anche “il Maschio Angioino”, realizzato sotto il regno di Carlo I d’Angiò
Dal Maschio Angioino si può partire per un itinerario a ritroso verso piazza del Plebiscito, incorniciata dalla Basilica di San Francesco di Paola, che riecheggia nelle forme il Pantheon romano, e dal Palazzo Reale, residenza dei Borboni.
Fra gli altri edifici degni di visita ci sono, poi, il Monastero di Santa Chiara, con le splendide decorazioni del Chiostro delle Clarisse, la Basilica di San Lorenzo Maggiore, che conserva testimonianze di strutture greco-romane nel chiostro interno, il Palazzo Reale di Capodimonte, con le Gallerie Nazionali che raccolgono opere di Tiziano, Raffaello, Correggio, Masaccio, Mantegna e Caravaggio e vari musei fra cui il Museo Civico Gaetano Filangieri.
L’intensa vita culturale di questa capitale dell’arte si snoda, oltre che nei musei come il Madre, anche lungo i caffè della Galleria Umberto I e i suoi locali sono brulicanti di vita anche di sera, quando Napoli diventa la città degli universitari, dei musicisti, della pizza e della buona compagnia.
L’avvocato e giornalista “Gastronomico Granata” Andrea Criscuolo
Responsabile Comunicazione Salerno Club 2010 e Conduttore trasmissione Tifosissimi