Con Mission: Impossible – The Final Reckoning, l’ottavo e conclusivo capitolo della saga, Tom Cruise e il regista Christopher McQuarrie consegnano al pubblico un film che, pur non essendo privo di difetti, rappresenta un degno culmine di una delle serie d’azione più longeve, amate e spettacolari del cinema moderno.
La trama riprende immediatamente dopo gli eventi di Dead Reckoning (2023): Ethan Hunt (Tom Cruise) e la sua squadra dell’IMF devono affrontare una minaccia senza precedenti, l’Entità, un’intelligenza artificiale senziente in grado di manipolare sistemi globali e percezioni umane. La chiave per neutralizzarla risiede nel relitto di un sottomarino russo affondato sotto il ghiaccio artico: questa missione porterà Ethan a confrontarsi non solo con pericoli fisici, ma anche con dilemmi morali e personali, mettendo in discussione il senso stesso della sua missione e del suo lascito.
Il film si distingue per sequenze d’azione mozzafiato, tra cui spiccano una spettacolare scena subacquea e un audace inseguimento aereo con un biplano, che testimoniano l’impegno fisico di Cruise nel realizzare personalmente le acrobazie (stavolta, tanto per dirne una, lo vediamo appendersi letteralmente all’ala di un aereo in quota, il tutto senza green screen o controfigure). La regia di McQuarrie riesce a bilanciare momenti di alta tensione con riflessioni più intime, offrendo una narrazione che, pur nella sua complessità, mantiene alta l’attenzione dello spettatore. Il cast di supporto contribuisce significativamente al successo del film: Hayley Atwell, nei panni di Grace, offre una performance dinamica, evolvendo da truffatrice a spia leale, e il ritorno di volti noti come Simon Pegg (Benji), Ving Rhames (Luther) ed Henry Czerny (Kittridge) aggiunge profondità e continuità alla saga.
Dal punto di vista tecnico, The Final Reckoning è un trionfo visivo. Le location internazionali, le coreografie d’azione e gli effetti speciali sono realizzati con maestria, giustificando il budget elevato del film. La colonna sonora accompagna efficacemente le scene, amplificando l’impatto emotivo e l’adrenalina delle sequenze più intense. Nonostante alcune critiche riguardanti la lunghezza del film e la complessità della trama, non a caso, l’accoglienza riservata all’ultima, spettacolare missione di Ethan Hunt sta, non a caso, confermando quanto McQuarrie e soci abbiano ancora una volta centrato l’obbiettivo regalando ai fan esattamente ciò che questi chiedevano, senza però far sì che tutta l’anima del film risiedesse nel pur presente fanservice. Certo, non mancano gli spiegoni che spezzano un po’ il ritmo (bisogna pur sempre trattare bene anche i neofiti che, per qualche motivo a noi sconosciuto, dovessero decidere di approcciare la saga partendo dal suo finale) e neanche dei passaggi di trama un po’ a vuoto, ma il cuore del franchise è sempre lì, intatto e votato allo spettacolo puro, quello che rende possibile perdonare anche qualche scivolone.
Un passaggio finale lo merita ovviamente Tom Cruise: l’attore di Eyes Wide Shut e Top Gun potrà piacere o non piacere, ma nel suo sguardo è visibile e tangibile l’amore sconfinato per l’action e per il cinema in generale, quello che l’ha portato più volte a rischiare in prima persona l’osso del collo spingendo sempre più in là l’asticella delle proprie possibilità, con sprezzo del pericolo che, a momenti, rasenta davvero l’istinto suicida. Cruise, in quest’ultimo capitolo come nel resto della saga, ha l’aria di un bambino a disposizione del quale c’è un parco giochi divertentissimo e pericolosissimo nel quale potrà provare ancora una volta le emozioni più forti della sua vita, sperando di riuscire (e riuscendoci, inutile dirlo) a far provare ai suoi fan almeno un riflesso di quelle sensazioni. In conclusione, Mission: Impossible – The Final Reckoning rappresenta un punto culminante per la saga e ci offre un mix riuscito di azione spettacolare, introspezione e nostalgia. Se questo sarà davvero l’ultimo capitolo con Tom Cruise nei panni di Ethan Hunt, possiamo dire che l’attore ha lasciato il personaggio con una performance memorabile, chiudendo un’era del cinema d’azione con stile e intensità.