Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino Torre di Montesarchio 4 luglio 5 ottobre 2025
“Ritratto-Volto a rendere. E’ con tale neologismo che ho deciso di intitolare questa mostra fotografica, il nostro volto, i nostri occhi riflettono la nostra interiorità: siamo qualcosa di provvisorio e transitiamo tra un’origine sconosciuta ed un ritorno senza volto. Io sono Nessuno, io sono tutti i volti: il volto è un prestito, fragile e provvisorio”.
Così Alessandro Squilloni, fotografo toscano di Santa Croce sull’Arno, introduce la sua mostra che venerdì 4 luglio alle 17.30 sarà inaugurata nei suggestivi ambienti della Torre di Montesarchio, lo storico edifico di origine medievale simbolo della città, che insieme al Castello costituisce il complesso museale del MANSC.
Si tratta di una raccolta di immagini che si suddivide tra fotografie a colori di icone americane del XIX secolo e fotografie di comuni persone in bianco e nero. Essenzialmente questi due mondi sono collegati tra loro
dagli sguardi attraversati da un frammento di luce che si snoda nel tempo come se non fosse mai trascorso concretamente.
Squilloni congela la presenza fatta d’essenza di molte persone che conosce personalmente, cercando di restituire le loro emozioni, gioie, disperazioni. Durante il suo viaggio ha poi incontrato un artista, senza volto, ma il suo volto era rappresentato nei meravigliosi manufatti in ceramica che ci ha lasciato fortunatamente nel tempo. Assteas, ceramista raffinato della Magna Grecia, ci invita a riflettere sul significato della bellezza, sollevando chi osserva le sue opere sopra la mera materialità, al di là dell’estetica reale, ci pone nella condizione di riflettere sulla fragilità umana attraverso le scene mitologiche. La materia trascende la bellezza ideale e ci avvicina alla comprensione dell’armonia dell’universo, in un pieno equilibrio con la filosofia dell’epoca in cui vive Assteas. Rispetto a tutti gli altri, il suo non è un “ritratto-volto a rendere”:
è un ritratto immaginario, ci trasmette la sua anima con un’espressione che ho ideato dalla contemplazione delle sue opere artistiche. La terra del Sannio, aspra, enigmatica, come i suoi altipiani, racchiude in sé, non solo il vaso più bello del mondo, ma anche il volto di un’altra divinità, Iside, la “signora di Benevento”, un culto ben radicato in questi territori. Il suo volto sfingeo, laconico, quasi indecifrabile è ciò che egli ha immaginato insieme a quello del mitico Assteas in questo luogo eretto proprio nel cuore pulsante del Sannio Caudino.
La mostra propone 46 opere di dimensioni 60×90 in bianco e nero e a colori, è patrocinata dal Comune di Montesarchio e realizzata con la collaborazione dell’ associazione Sentinelle della Torre di Montesarchio.
L’esposizione sarà visitabile nei giorni e orari di apertura della Torre (sabato e domenica dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.30 ) fino al 5 ottobre e l’ingresso e compreso nel biglietto di accesso al Museo.