Anzitutto si coglie l’occasione per rinnovare ai docenti, ai discenti e a tutti gli operatori del mondo della scuola gli auguri per l’inizio del nuovo anno scolastico.
Dobbiamo però registrare che non sono stati scongiurati i rischi di una pesante penalizzazione derivante dall’applicazione delle norme sul dimensionamento scolastico, introdotte dalla Legge di Bilancio (197/2022).
L’applicazione asettica dei parametri aritmetici di riferimento comporterebbe, soprattutto per le aree interne del Mezzogiorno d’Italia, una raffica di tagli e il concreto rischio di riduzione dei plessi.
Già oggi nella città di Benevento e in uno dei suoi quartieri più popolari, il rione Libertà, non esiste più una scuola media.
Il rione Libertà di Benevento rappresenta un po’ tutte le periferie d’Italia.
Un Rione senza la sua scuola media è come un terreno arido dove non cresceranno mai frutti!
L’istituto comprensivo “Bosco Lucarelli” di via Gioberti (foto), con un’ordinanza sindacale del gennaio 2019 veniva dichiarato inagibile.
Ciò ha causato, e ancora oggi causa, molti problemi all’intera comunità scolastica dell’istituto, con i ragazzi del rione Libertà costretti ad andare a scuola fuori dal proprio quartiere, prima alla “Moscati” – quartiere Ferrovia – che si trova all’altra estremità della città e dal 5 aprile 2019 nella nuova struttura di piazzale Catullo, traversa di via Torre della Catena – altro quartiere cittadino.
Molte le criticità derivanti da questa prolungata assenza di una scuola media in un quartiere popolare.
Innanzitutto, le famiglie di quel Rione non dispongono che di una sola autovettura e quindi faticano ad accompagnare i propri figli a scuola, se questa serve loro per andare a lavorare.
Si registra inoltre anche una forte cogestione del traffico cittadino, con un sensibile aumento dei valori di CO2 presenti nell’atmosfera e un conseguente aumento dell’inquinamento e delle allergie.
I recenti fatti di cronaca di Palermo e Caivano hanno visto come vittime di violenza delle donne poco più che ragazzine. Quanto accaduto deve insegnarci che la scuola all’interno del Rione è anche un presidio di legalità!
È proprio nei quartieri più popolari, dove i ragazzini crescono troppo in fretta rispetto ai loro coetanei provenienti d’altre zone della città, che la scuola è importante.
La strada, noi lo sappiamo bene, è anch’essa una maestra di vita. Là dove però manca la scuola a smussare gli angoli di un carattere rude, la strada può diventare una cattiva maestra!
Ma come si fa a pensare di combattere la dispersione scolastica nel Mezzogiorno d’Italia se interi quartieri popolari, come il rione Libertà di Benevento, una scuola media neanche ce l’hanno?!
A questa condizione di degrado sociale e culturale si aggiunge anche il danno economico per i tanti esercizi locali penalizzati dall’assenza di istituti scolastici: cartolibrerie, edicole, poste private, bar e panetterie.
I nostri politici si ricordano dei Rioni solo in campagna elettorale. Ebbene, il Rione non è “buono” solo quando si tratta di ottenere i voti!
Il Superbonus 110% ha rappresentato una grande opportunità di emancipazione per i quartieri popolari di tutt’Italia e per le tante persone lì residenti. Questa opportunità però la nostra classe politica non l’ha saputa cogliere.
Bisognava creare una cabina di regia a livello nazionale, coinvolgendo tutti gli Enti Locali e gli Istituti Autonomi Case Popolari. Si potevano riqualificare interi Rioni, a cominciare proprio dalla ristrutturazione degli istituti scolastici già esistenti. Purtroppo, le cose sono andate diversamente.
Oggi se io fossi un ragazzino di un Rione pregherei così: “Speriamo che la nostra classe politica capisca gli errori compiuti.
Speriamo che parte dei fondi provenienti dall’Europa e compresi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza siano destinati a migliorare i servizi dei nostri quartieri popolari. Speriamo di avere dei politici illuminati che riescano ad arrestare il processo di desertificazione delle aree più interne del Mezzogiorno d’Italia.
Speriamo… speriamo…