Domenica 17 marzo, alle ore 9.17, una bambina di 4 anni, residente a S. Agata dei Goti (BN), viene portata in braccio dal padre nel Pronto Soccorso “Sant’Alfonso Maria Dei Liguori” in condizioni di incoscienza.
Il personale medico e un rianimatore hanno prontamente preso in carico la piccola, classificando il caso come codice rosso, e iniziando le procedure di assistenza immediata. La stabilizzazione delle condizioni della bambina ha in seguito permesso di sottoporla a una tomografia assiale computerizzata (TAC) per valutare la situazione in modo più dettagliato.
Successivamente, lo staff ha organizzato il trasferimento della paziente presso l’ospedale pediatrico Santobono di Napoli, dispiegando un’ambulanza adeguatamente attrezzata con a bordo infermieri e il rianimatore.
Abbiamo avuto contatto con il padre della bambina, il quale, dopo averci tranquillizzati sullo stato di salute di sua figlia, ha espresso una profonda gratitudine nei confronti del personale del Pronto Soccorso. Tuttavia, ha anche manifestato chiaramente preoccupazione e angoscia riguardo alla prospettiva di chiusura o riduzione delle risorse del Pronto Soccorso.
Il diritto alla salute dovrebbe essere una garanzia ineluttabile e non un privilegio fortuito.
Dopo quasi un mese, è fondamentale evidenziare il preoccupante silenzio che ha avvolto questo avvenimento. Il Presidio Ospedaliero è da tempo oggetto di numerose preoccupazioni e controversie, principalmente a causa del suo costante indebolimento, che sembra condurlo verso una chiusura inevitabile e imminente (trovate qui il nostro approfondimento a riguardo).
Quindi ci chiediamo come sia possibile che né l’ufficio stampa dell’ospedale né i media locali e regionali abbiano diffuso questo fatto, evento che avrebbe potuto solo giovare alla reputazione di questo ospedale.
Ci siamo quindi spinti, dopo aver raccolto informazioni in merito, a scrivere all’ufficio stampa dell’ospedale che, ricordiamolo, è quello dell’Azienda Ospedaliera San Pio di Benevento.
Nonostante la nostra richiesta di conferma interna dell’evento e la richiesta di intervistare il medico rianimatore, sono trascorsi oltre 10 giorni senza ricevere alcuna risposta, se non una conferma di lettura.
A questo punto, ci poniamo spontaneamente la seguente domanda:
dobbiamo considerare il silenzio come una risposta?
Avrebbe senso farlo perché ormai è chiara la volontà istituzionale di sopprimere l’ospedale di Sant’Agata. Volontà che è perfettamente in linea con la considerazione che la politica regionale ha delle aree interne e in particolare della Provincia di Benevento, come dimostrato anche dal video promozionale “Campania Divina”, oggetto di molte discussioni, dove le eccellenze turistiche del Sannio e dell’Irpinia sono state completamente ignorate.
Come è possibile che gli abitanti di Valle Caudina e Telesina non godano dei diritti garantiti dall’articolo 32 della nostra Costituzione?
La nostra ipotesi è legata al fatto che questa area, con oltre 100.000 abitanti, non abbia alcun peso sugli equilibri politici regionali e nazionali, specialmente dopo le modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione riguardanti la riduzione del numero dei parlamentari. La Provincia di Benevento ha una popolazione numericamente inferiore rispetto ad altre province della Campania, il che porta i cittadini di questa zona a essere considerati, evidentemente, sacrificabili agli occhi delle istituzioni.
Il silenzio è quindi una risposta che riteniamo coerente con questa nostra interpretazione.
L’amministrazione di Sant’Agata si dice preoccupata ma pronta, soprattutto in vista del prossimo incontro chiave tra il Management del San Pio e il Presidente De Luca. Sarà però fondamentale e probabilmente proficuo, come auspica il Movimento Civico per l’Ospedale (che ha anche avviato una raccolta firme), organizzare una solida rete territoriale che sia in grado di aggiungere peso alle pretese.
Nel frattempo, desideriamo esprimere la nostra profonda gratitudine al personale dell’Ospedale, il quale, nonostante costanti restrizioni e avversità , manifesta con determinazione che l’istituzione è un pilastro imprescindibile per il bene comune di questo territorio.