Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (IA) ha iniziato a trasformare vari settori, incluso quello sanitario. Un fenomeno significativo è l’adozione di ChatGPT, un avanzato modello di linguaggio sviluppato da OpenAI che, tra i molti utilizzi, consente di ottenere informazioni mediche. Secondo una recente indagine dell’Osservatorio Sanità Digitale della School of Management del Politecnico di Milano, il 19% degli utenti utilizza ChatGPT per informazioni su problemi di salute, mentre il 15% lo impiega per trovare dati su farmaci e terapie. Questi risultati sono stati presentati durante il convegno “Sanità Digitale: Trasformare il presente per un futuro sostenibile” lo scorso 23 maggio, mettendo in luce tendenze e sfide di questa rivoluzione digitale.
Sanità Digitale, ChatGPT e AI per la cura dei pazienti
Nel 2023, la spesa per la sanità digitale in Italia ha raggiunto i 2,2 miliardi di euro, registrando un incremento del 22% rispetto all’anno precedente. Questo aumento riflette l’adozione crescente di tecnologie avanzate volte a migliorare l’efficienza e l’efficacia dei servizi sanitari. La cybersecurity si conferma al primo posto tra le priorità per le aziende sanitarie, una necessità fondamentale per proteggere i dati sensibili dei pazienti da potenziali minacce informatiche.
ChatGPT nel settore medico: dinamiche di crescita e impatti sulla pratica clinica.
L’interesse per l’intelligenza artificiale è in aumento anche tra il personale sanitario. Un’ampia percentuale di specialisti (72%) e medici di medicina generale (70%) ritiene che l’IA possa migliorare la precisione e la personalizzazione delle cure. Inoltre, il 55% degli specialisti e il 66% dei medici di medicina generale crede che l’IA possa contribuire a rendere più sostenibili le attività di monitoraggio dei pazienti cronici. Questo ottimismo è condiviso anche dai pazienti: il 62% degli intervistati ha dichiarato che, se utilizzata con prudenza, l’IA può offrire più benefici che rischi, e il 58% crede che possa aiutare i medici a prendere decisioni più rapide e precise.
Sfide e preoccupazioni legate all’Intelligenza Artificiale
Nonostante i potenziali benefici, ci sono preoccupazioni significative riguardo all’uso dell’IA in ambito sanitario. Il 55% degli specialisti e il 59% dei medici di medicina generale teme che l’automatizzazione di alcune attività possa portare a errori. Inoltre, il 53% degli specialisti e il 56% dei medici di medicina generale esprimono preoccupazione sul fatto che l’introduzione dell’IA possa ridurre il valore del giudizio clinico basato sull’esperienza professionale.
L’adozione di ChatGPT nelle strutture sanitarie: incrementi e riflessi sulla pratica medica
L’uso di chatbot basati su intelligenza artificiale come ChatGPT sta crescendo anche tra i professionisti sanitari. Nei primi mesi del 2023, circa un medico su dieci aveva utilizzato questi strumenti per cercare informazioni scientifiche. A distanza di un anno, questa percentuale è salita al 29% tra gli specialisti, al 34% tra gli infermieri e addirittura ai due terzi tra i medici di medicina generale. Questo indica una crescente fiducia nei confronti delle capacità dell’IA di fornire informazioni mediche rilevanti e accurate.
ChatGPT e i cittadini
Il 22% degli italiani ha utilizzato ChatGPT almeno una volta nell’ultimo anno. Tra questi, il 23% lo ha usato per cercare informazioni su prevenzione e stili di vita, il 19% per problemi di salute e il 15% per farmaci e terapie. È interessante notare che nel 40% dei casi, le informazioni trovate su ChatGPT hanno ridotto la necessità di comunicare con un medico. Questo fenomeno solleva importanti questioni sulla qualità e l’affidabilità delle informazioni fornite dall’IA, nonché sull’impatto potenziale sul rapporto tra medico e paziente.
Prospettive future e sfide per la sanità digitale
Chiara Sgarbossa, Direttrice dell’Osservatorio Sanità Digitale, sottolinea che la crescente sensibilità verso l’uso di strumenti come ChatGPT è evidente sia tra i professionisti sanitari che tra i cittadini. Questo interesse potrebbe portare all’adozione di ulteriori applicazioni tecnologiche in futuro, come il supporto alle decisioni cliniche e assistenziali o la produzione di referti e documentazione clinico-amministrativa. La capacità di ChatGPT di fornire risposte rapide e dettagliate potrebbe rivoluzionare il modo in cui i medici accedono alle informazioni e interagiscono con i pazienti.
Barriere e ostacoli alla digitalizzazione
Nonostante i progressi, ci sono ancora numerose barriere che ostacolano l’adozione completa della sanità digitale in Italia. Mariano Corso, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Sanità Digitale, ha sottolineato che, sebbene ci sia stata una forte accelerazione dei progetti di digitalizzazione delle strutture ospedaliere, molte risorse previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) devono ancora essere utilizzate. Il 63% delle strutture sanitarie identifica la disponibilità di risorse economiche come la barriera più significativa all’innovazione digitale. Altri ostacoli rilevanti includono la limitata cultura digitale (43%), la mancanza di competenze per l’uso degli strumenti digitali (40%) e le difficoltà di integrazione con i sistemi informatici esistenti (41%).
La formazione del personale sanitario
Un altro aspetto cruciale per la piena adozione delle tecnologie digitali è la formazione del personale sanitario. L’uso efficace dell’IA e di altre tecnologie avanzate richiede competenze specifiche che spesso mancano nel personale sanitario attuale. La necessità di programmi di formazione continua è essenziale per garantire che i medici e gli infermieri siano aggiornati sulle ultime innovazioni e sappiano come integrarle nella loro pratica quotidiana. Questo non solo migliorerà la qualità delle cure fornite, ma aumenterà anche la fiducia dei pazienti nelle nuove tecnologie.
La questione etica, uso di ChatGPT in sanità: sviluppi e impatti sulle pratiche mediche
L’integrazione dell’IA nella sanità solleva anche questioni etiche importanti. La capacità dell’IA di analizzare grandi quantità di dati e fornire raccomandazioni mediche potrebbe potenzialmente minare il ruolo del giudizio umano. È fondamentale che le decisioni cliniche rimangano sotto il controllo dei medici, che possono interpretare i dati forniti dall’IA alla luce della loro esperienza e conoscenza del paziente. Inoltre, c’è il rischio che la dipendenza dall’IA possa ridurre l’interazione personale tra medico e paziente, un elemento cruciale per una cura efficace e umana.
L’Innovazione nelle strutture sanitarie
Le strutture sanitarie devono adottare una strategia olistica per l’innovazione tecnologica. Ciò significa non solo investire in nuove tecnologie, ma anche garantire che queste siano integrate in modo efficace nei processi esistenti. L’adozione della Cartella Clinica Elettronica (CCE) e dei sistemi di integrazione con le piattaforme regionali e nazionali è un passo fondamentale in questa direzione. La CCE permette una gestione più efficiente e sicura dei dati dei pazienti, facilitando l’accesso alle informazioni cliniche da parte di diversi operatori sanitari e migliorando la continuità delle cure.
Sanità Digitale, ChatGPT e AI per la cura dei pazienti
L’adozione dell’intelligenza artificiale e degli strumenti digitali nella sanità è in rapida crescita, portando con sé sia opportunità che sfide. La capacità dell’IA di migliorare la precisione e la personalizzazione delle cure è vista con ottimismo da molti professionisti, ma ci sono ancora preoccupazioni riguardo ai potenziali rischi e alle difficoltà di integrazione. La continua evoluzione della tecnologia e l’aumento delle competenze digitali saranno fondamentali per superare queste barriere e sfruttare appieno i benefici della sanità digitale. La collaborazione tra istituzioni, professionisti e pazienti sarà cruciale per costruire un sistema sanitario più efficiente, sicuro e orientato al futuro.
Fonte: Osservatorio Sanità Digitale
Fonte: School of Management del Politecnico di Milano