La scatola come contenitore di forme plurime, di suggestione culturale e sensoriale, dalle arti visive alla musica, al video, alla poesia, all’architettura, al design è il nucleo centrale della mostra collettiva d’arte contemporanea.
“Mondi in scatola”, ideata e curata da Raffaele Marone e Francesca Pirozzi, in programma alla pinacoteca provinciale di Salerno da sabato 8 giugno (vernissage ore 10.30) a domenica 7 luglio 2024.  Propone al pubblico un percorso esperenziale intorno ad un’accurata selezione di opere – tutti esemplari unici e in gran parte inediti.
Questi lavori con stili diversi evidenziano il raccogliere, l’assemblare di forme già esistenti entro un oggetto/spazio contenente. Seguono una logica arbitraria, intima e personale, che reinvia ai grandi temi della memoria, del destino, della ricerca, del sapere e infine, dello sviluppo sostenibile.
Si tratta in altre parole di una indagine dell’esperienza artistica contemporanea come momento per riflettere sui tempi attuali e per contrapporre l’arte alle dinamiche degenerative della società dei nostri giorni, le pratiche creative come rigenerative del mondo.
La curatrice Francesca Pirozzi osserva «Dalle prime sperimentazioni delle avanguardie storiche alle pratiche delle post-avanguardie nel secondo dopoguerra – in particolare del Nouveau Realisme – si rinnova sino ai nostri giorni l’interesse dell’artista verso la prassi del raccogliere e incasellare, comporre e assemblare … Diviene così manifesta quell’esigenza di costruire un proprio ordine all’interno del caos dell’universo che Joseph Cornell – demiurgo di quest’arte – definisce come «la prospettiva della cantina disordinata / archiviazione creativa / sistemazione creativa / come poetica / come tecnica / come creazione gioiosa».
Un’esigenza che si colloca a metà strada tra l’approccio ludico-esplorativo del bambino, il quale seleziona e raccoglie oggetti naturali e del mondo adulto, per poi rielaborarli attraverso l’invenzione di valenze, funzioni e legami reciproci imprevisti, e quello sentimentale-ossessivo del collezionista, che sottrae a un destino di oblio e/o di distruzione frammenti simbolici di realtà intrisi dei sentimenti sottili e transitori evocati dalla loro scoperta occasionale, per poi potenziarli come preziose rarità attraverso la creazione di nuovi assetti compositivi. La scatola diventa così un “foglio bianco”, un diorama che accoglie gli oggetti quotidiani, rivestendoli di un valore speciale e trasformandoli in mirabilia da Wunderkammer.”
Gli artisti in mostra sono: Francesco Alessandrelli/Katherina Pazienza Gelmetti, Elisabetta Beneforti, Ezio Colombrino/W.O.G.S., Gerardo Di Fiore, Pablo Echaurren, Benedetto Franceschi, Ellen G., Clara Garesio, Gianroberto Iorio, Antonello Matarazzo, Domenico Mennillo, Enzo Pagano, Mario Persico, Giuseppe Piccolo, Giuseppe Pirozzi, Manuel Posadas, Antonella Eye Porcelluzzi, Antonello Scotti, Marco Zezza e degli studenti di Progettazione ecosostenibile avanzata del Corso di Design per l’Innovazione, DADI, Università della Campania L. Vanvitelli.
L’iniziativa visiva ha ottenuto il patrocinio col Matronato di Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, della Fondazione Filiberto e Bianca Menna, del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’UniversitĂ degli Studi della Campania L. Vanvitelli e della Provincia di Salerno ed il sostegno di BAD – Bunker Art Division e di Seda International Packaging Group.