“Nelle poche ore di sonno tormentato, lei gli era venuta in sogno frequentemente e, stranamente, in due contesti ambienti ricorrenti: Kassa, casa loro in Ungheria e Napoli, Salerno, in Italia. Si era persuaso che avrebbe voluto dirgli che l’unico posto dove si erano sentiti come in patria era l’Italia. In quel Paese erano stati felici “.
Sandor Marai, protagonista del libro di Maurizio Pintore, scrittore ungherese esule volontario nell’Europa pre-post bellica, ricorda così la sua compagna Lola, con la quale visse a Salerno, sul porticciolo di Pastena una pagina felice di vita, dal 1968 al 1980.
La sua scomparsa lo riduce nella disperazione più assoluta, fino a spingerlo al suicidio. È lo scrittore, all’epoca giovanissimo e residente nello stesso posto a spianare per lui, nel romanzo, la possibilità di una “terza via”. Cosa sarebbe successo se Sandor fosse rimasto in quella terra del sole in quel “Paese dove i mendicanti sono aiutati da altri poveri, dove esiste la dimensione umana, dove il sole con i suoi raggi fitti, ustionanti e implacabili, ha effetti simili alla morfina”?.
Un “thriller emotivo” sull’ultimo scorcio di vita di un grande scrittore, ripercorso in punta di penna da Maurizio Pintore, sarà analizzato nella suggestiva cornice della chiesa di Santa Maria De Lama, con due compagni di viaggio dalla spiccata sensibilità: Gilda Ricci e Mario Festa.
A condurre la serata Luciana Mauro. Interventi dei rappresentanti Touring club Salerno volontari Aperti per voi: Secondo Squizzato, Rosa Maria Petrocelli e Tommasina Budetta.
Ingresso gratuito