“Pochi hanno capito che con la ricerca si risparmia: con essa si provano nuovi farmaci e si fanno innovazione e sviluppo a beneficio dei pazienti. Inoltre, la ricerca potrebbe essere lo strumento che aiuta i pazienti a fare contenimento del rischio, prevenzione secondaria. Le difficoltà sono legate alla barriera della privacy, a una certa diffidenza sui nuovi modelli pubblico-privato, a una separazione dei flussi. Se non mettiamo a sistema dati, forza lavoro, menti del pubblico e menti del privato, per migliorare i percorsi clinici, diventa molto difficile cambiare il paradigma di cura, che è ancora troppo spostato sull’acuto”. Lo ha detto Maria Teresa Montella, direttore generale dell’Istituto nazionale tumori di Milano, in occasione dell’evento ‘Sound of science: il futuro della salute cambia musica’ promosso da Novartis a Palazzo Lombardia a Milano.
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