Più di cinquanta scatti fotografici dell’intera attività artistica portata avanti nel corso della sua vita da Massimo Capodanno sono in mostra al Museo Frac di Baronissi fino all’8 ottobre con “Retrospettiva” curata da Nicola il figlio dell’artista scomparso l’anno passato.
L’esposizione assembla le migliori immagini del fotoreporter al servizio dell’agenzia giornalistica ANSA con quelle realizzate nella sua vita privata. Sono immagini forti che hanno saputo raccontare la drammaticità dei fatti accaduti nel nostro Paese in questi ultimi decenni: fra di esse conturbante e potente che sintetizza tutto l’accaduto quella del cadavere che galleggia nelle acque di Ustica, dopo la tragica strage del 1980.
La mostra curata da Massimo Bignardi e Carlo Pecoraro, rientra nella più ampia rassegna Fotografia23. L’iniziativa aspira a rendere omaggio all’indubbio amore che legava Massimo alla macchina fotografica, sua prediletta compagna di viaggio ed a far conoscere ai più il suo grande lavoro. Un itinerario articolato che cerca di narrare lo svolgersi di un’epoca storica e dei suoi costumi.
Fin dalla fine degli anni Sessanta, Massimo Capodanno, ha documentato con le sue istantanee mezzo secolo d’Italia ed i suoi mutamenti. L’obiettivo di Capodanno ha messo al centro la persona: la violenza degli anni di piombo, le personalità della Democrazia Cristiana e del Partito Comunista, le tragedie che hanno sconvolto il Paese, raccontando vizi e virtù di un Paese in cambiamento senza dimenticare i presidenti della Repubblica e i papi che si sono susseguiti. Moltissime sono state le missioni all’estero che ha fatto come inviato.
“Sempre sul posto al momento giusto, sempre davanti in prima fila a raccontare giorno dopo giorno la storia degli anni di piombo, delle stragi, del compromesso storico, di politici e presidenti – ricorda Luigi Contu, Direttore dell’Agenzia ANSA dove Massimo Capodanno ha lavorato per oltre trent’anni – C’è la storia del nostro Paese nelle immagini scattate: con le sue mille contraddizioni.
In quegli anni Massimo fu testimone di tutto questo senza mai tralasciare il suo grande amore per l’arte che emerge con forza e malinconia negli scatti dedicati ai grandi protagonisti del cinema e della televisione: Mastroianni, De Filippo, Gassman, Corrado, Raffaella Carrà, Morandi, Modugno, Melato, Zanicchi e tanti altri. Una vita da combattente del giornalismo ma anche da artista di grande sensibilità, come ci raccontano le emozionanti immagini scattate nella sua adorata Positano”.
Seguirà a questa esposizione quella di Vivian Cammarota il 13 ottobre che proseguirà il percorso con una monografica intitolata “Presenze”. La fotografa salernitana presenterà trenta fotografie che tracciano il suo viaggio artistico. Che l’ha vista collaborare con diversi fotografi, tra cui Luciano Ferrara, uno dei maggiori fotoreporter italiani. L’ultimo appuntamento della rassegna è denominata Fotofrafi&Fotografie che dall’11 novembre metterà in sequenza le immagini di Antonio Caporaso, Armando Cerzosimo, Enzo D’Antonio, Libero Generoso De Cunzo, Aldo Fiorillo, Ico Gasparri, Nicola Guarini, Aurora Maletik, Jacopo Naddeo, Corradino Pellecchia, Pio Peruzzini, Angelomichele Risi, Sara Ragone, Franco Siano, Gianni Zanni.